Deroghe Area C, Sala chiude ai commercianti

Il sindaco nel mirino per lo spostamento «via mail» dei dirigenti. Rizzo: «Non è un'azienda»

Il «Piano Aria» sottoscritto in Regione «è una cosa giusta, ma chiaramente non è esaustiva». É quanto ha sostenuto ieri il sindaco Giuseppe Sala ammettendo che serve un ruolo che la Città metropolitana anche su questo aspetto abbia un ruolo più forte, visto che l'adesione dei singoli Comuni al protocollo siglato ieri è volontaria. «La mia preoccupazione - ha proseguito Sala - è sul funzionamento della Città metropolitana, se non c'è nessuno che media tra Comune e Regione è difficile poi far le cose». Il sindaco ha poi ribadito che servono «misure strutturali» che però «richiedono tempi più lunghi» mentre «il tema delle targhe alterne e dei blocchi non ha dimostrato di essere una via molto risolutiva ed efficace». Sul fronte Area C invece commercianti e artigiani nel prossimo incontro fissato per giovedì si preparano a difendere le deroghe chieste già la settimana scorsa all'assessore alla Mobilità Marco Granelli durante il tavolo in cui ha spiegato alle categorie le modifiche in vista per l'accesso aella Cerchia (dalla stretta sugli orari per il carico e scarico al pedaggio anche per gpl e metano) . Ma il sindaco chiude la porta ad ulteriori modifiche al pacchetto. «Quando siamo arrivati a fare una proposta su Area C- era stata in gran parte discussa con i commercianti, poi si può discutere ancora di tutto ma io considero la nostra proposta sostanzialmente definitiva».

Sala ieri sera ha riunito invece la maggioranza per blindare la delibera sul recupero degli ex scali Fs: i partiti non presenteranno emendamenti. Divisioni invece dentro Fi, Silvia Sardone e Pietro Tatarella chiedono che la circle line «non sia una mezza cerchia ferroviaria ma colleghi anche da San Cristoforo a Farini». Il capogruppo Comazzi ricorda ai colleghi che «qualche modifica si può ancora fare ma la delibera ricalca il piano che abbiamo presentato in campagna».

La riorganizzazione della macchina comunale è invece il caso che ha scatenato le proteste di centrodestra e sinistra radicale contro il sindaco.

In aula Basilio Rizzo (Milano in Comune) ha contestato la rotazione di metà dei dirigenti «comunicata all'americana, con una mail» e il mancato coinvolgimento del'aila: «il Comune non è un'azienda». E il presidente del Municipio 2 (Lega) Samuele Piscina avverte che i dirigenti in zona sono stati sostituiti senza avvertirci».

ChiCa

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