«La dieta a zona sarà scritta in ebraico»

«La dieta a zona sarà scritta in ebraico»

La dieta è bellezza in quanto salute. Parola di Barry Sears, il guru americano della dieta a Zona che ieri ha incontrato una delegazione di giornaliste israeliane al Nutrition Center Enervit di via Papa, vista la prossima uscita di un volume scritto dalla naturopata Hagar Shefer, il primo libro della Zona in ebraico. Non pone zone limitate alle interviste il biochimico adorato da chi vuole piacersi e piacere. Ma lei, dottor Sears, che signore ama: magre o in carne? «In forma. Sottili ma con una bella, sostenuta massa muscolare».
Per tradizione la rivoluzione di Sears viene associata all’antica dieta mediterranea con il suo salutare olio d’oliva, ma altre tipi d’alimentazione sono da tener d’occhio, come l’ayurveda indiana. «L’ayurveda e la Zona hanno un principio in comune: l’armonia in quanto equilibrio tra i vari componenti alimentari, ovvero carboidrati, proteine e grassi». Grazie al giusto dosaggio tra i tre «elementi» il corpo mette in atto un naturale processo di pulizia, evitando il dannoso pericolo, quell’infiammazione silente vista da Sears come causa di malattie, dall’alzheimer al cancro. Nella sua cucina «zonale» non si sgarra mai? «Una volta al mese si deve sgarrare, anche per capire quanto sia importante alimentarsi correttamente dal malessere del giorno dopo». Sensazione di pesantezza e mal di testa sono i segnali di una sofferenza fisica dovuta all’eccesso di cibo. Ma la gola fa gola e quando Sears va fuori norma rivive l’infanzia. «Sono nato nel sud della California - racconta - dove la leccornia più ambita sono i piatti messicani. Una volta al mese ritorno bimbo e me li concedo senza limiti. Dopo mi sento così male che riprendo la dieta».
Oggi è la grassezza il fantasma più temuto, eppure conosciamo un altro spettro. L’anoressia. «L’anoressia è un problema psicologico che porta ad avere una visione poco sana della propria immagine. E’possibile intervenire su questa patologia psicologica con l’alimentazione, eliminando l’infiammazione del cervello e del corpo». Sears è impegnato in un tour italiano che lo ha portato da Roma a Chiasso. Il nostro piatto più buono? «In nessun altro paese del mondo la verdura ha il sapore che ha qui. Nessun altro chef sulla terra sa grigliare la verdura come da voi. In Italia mangio verdure grigliate e pesce». Abbiamo parlato di Venere.

E Bacco? «Il vino è parte integrante dell’alimentazione italiana, ma non dobbiamo concedercelo da solo. Un consiglio: accompagnatelo con le proteine, cioè con una bella fetta di formaggio. Vino e formaggio: grande piatto!».

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