Sabrina CottoneIl caso Expo approda in Parlamento. In aula alla Camera, durante le votazioni del decreto Giubileo, che contiene anche una centralizzazione in mano al premier, Matteo Renzi, della gestione del dopo Expo, Forza Italia ha sollevato la questione della foto al centro delle polemiche di questi giorni. E a Milano si accende anche a uno scontro tra Sala e il sindaco, Giuliano Pisapia (il quale, è noto, tifa per la candidata Francesca Balzani, sia pure non ufficialmente). Così, se Sala sostiene di essere stato invitato a non dimettersi anche dal Comune, il Comune replica di aver solo preso atto della volontà dell'amministratore delegato Expo. Insomma, un'escalation che coinvolge l'intera sinistra.L'immagine, per chi avesse perso le puntati precedenti, ritrae Sala in una sede dell'Expo mentre il commissario unico, attuale candidato alle primarie del centrosinistra, incontrava una delegazione in vista delle elezioni. «Ho già riconosciuto che si poteva evitare e si è fatto, in buona fede, solo per conciliare l'incontro con la mia agenda» replica Sala, sostanzialmente ammettendo l'errore. Poi dichiara di essere rimasto in Expo spa «nonostante le mie dimissioni di novembre, perché me lo ha chiesto il cda, del quale fa parte anche il Comune». Ma è il Comune a smentirlo, sottolineando lo scontro.Una nota dell'ufficio stampa di Palazzo Marino precisa che «in data 4 dicembre 2015 l'amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala ha inviato all'amministrazione una lettera ufficiale in cui si indicava nel primo gennaio 2016 la data delle sue dimissioni dal cda e dalla carica di ad di Expo 2015 spa. Successivamente, il 14 dicembre, lo stesso Sala ha inviato una nuova lettera ufficiale in cui si riferiva la richiesta del cda di Expo 2015, con allegato il verbale della riunione del 9 dicembre, allo stesso Sala di rinviare di un mese le sue dimissioni. Nella lettera Sala accetta il rinvio subordinatamente all'assenza di motivi ostativi da parte dei soci. Il sindaco Pisapia non ha espresso contrarietà a questa richiesta rinviando così la pubblicazione del bando per la nomina di un nuovo consigliere della società, bando che era già stato predisposto proprio in seguito alla lettera del 4 dicembre». Molto dura la conclusione: «Il sindaco non ha pertanto pregato il dottor Sala di rimanere nel cda di Expo 2015 ma ha solo preso atto della volontà del consiglio di amministrazione della società di prorogare l'impegno dell'amministratore delegato anche nel mese di gennaio».
Tornando a Roma, dopo la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini (la foto è «l'icona della sua ambiguità» scrive su facebook), è l'azzurro Antonio Palmieri a contestare a Sala l'uso di «un'azione collettiva (Expo, ndr) per un interesse personale e politico della parte che rappresenta» e a «intimare» al candidato di smetterla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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