La Diocesi: no a crociate anti-Halloween, ma valorizziamo la nostra cultura

«Qualcuno pensa che la santità è chiudere gli occhi e fare la faccia da immaginetta. No! Non è questa la santità» dicono dalla Chiesa milanese citando papa Francesco. E allora che cos'è la santità? E perché chiamarla a battaglia con le zucche infuocate di Halloween? L'appuntamento è in Duomo sabato sera, il 31 ottobre, veglia d'Ognissanti per molti diventata la vigilia della notte delle streghe. Guai a dire a don Samuele Marelli, responsabile oratori della Fom, che la Notte dei Santi è contro dolcetti e scherzetti: «L'idea non è organizzare crociate anti Halloween come ha fatto la Chiesa in passato. Non vogliamo demonizzare le proposte altrui ma valorizzare la nostra». Un programma che va dalle 18,30 alle 21,30 con un percorso guidato tra santi e santità intorno e dentro il Duomo.

Niente facce da immaginetta. Così i santi protagonisti saranno anche attori. Sei compagnie amatoriali monteranno il palcoscenico in punti centralissimi: nei pressi della Galleria, nel portico dell'Arengario, sotto il palazzo dei Mercanti... Qui reciteranno ciascuna la vita di un santo in versione flash mob: dieci minuti per raccontare San Francesco, san Luigi dei Gonzaga, Gianna Beretta Molla, la beata Teresa di Calcutta e la beata Enrichetta Alfieri, angelo di san Vittore, vittima dei nazifascisti come san Massimiliano Kolbe. A ciascuno un motto, come il francescano «Tasche vuote, cuori in festa», oggi di particolare attualità.

Gli iscritti alla Notte dei Santi sono già 2.400. Il Duomo è grande e ha una lista di attesa (mail eventifom@diocesi.milano.it ), così chi volesse aggiungersi può ancora farlo. Invitati sono gli adolescenti, quelli che un tempo amavano definirsi teen agers , i ragazzi delle superiori, magari stufi di zucche vuote e fuochi vacui. Ma che vi fa pensare che scelgano il sabato con Tutti i santi invece che Halloween? Don Samuele non si smonta: «È più attraente perché oggi i ragazzi hanno fame di divertimento ma anche di significato. Comprendere che la festa dei Santi ha un senso profondo e capire che la santità è bella e possibile è una notizia buona per un ragazzo, in un'età in cui studia e comincia a pensare al suo futuro, vuole riflettere su qualcosa che rimane».

Il Duomo non è solo la scelta topograficamente perfetta. È la casa costruita sui santi. Ce ne sono 3.400. «La Madonnina è in alto, la tutta santa, e poi tutto intorno, sulle guglie e sui pilatri, è pieno di santi. È così anche all'interno» racconta il don degli oratori. La nuova illuminazione, che accende i capitelli come mai è stato in passato, aiuterà anche a godersi santi che erano scolpiti lì da sempre, ma invisibili finora.

Dentro, alla fine del percorso, i ragazzi incontreranno anche il vicario generale, Mario Delpini, e i vicari episcopali Pierantonio Tremolada e Paolo Martinelli. Potranno compiere un gesto di carità per i senzatetto. Ricevere due copie del Vangelo e distribuirlo ai passanti. E se lo vorranno, last but not least , anche confessarsi.

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