Cronaca locale

Il documentario su Wojtyla sciatore sull'AdamelloINEDITO

Il documentario su Wojtyla sciatore sull'AdamelloINEDITO

Oggi in prima serata su Rai1, va in onda un'amicizia unica, sbocciata sui ghiacci dell'Adamello. È il legame fra l'allora giovane maestro di sci e alpinista Lino Zani e Papa Giovanni Paolo II, santificato il 27. «Non avere paura» è il titolo del film tv, regia di Andrea Porporati, che vede Aleksei Guskov nel ruolo del Papa, Giorgio Pasotti in quello di Zani, Claudia Pandolfi impersona Angela, l'amore della vita di Zani. Katia Ricciarelli sarà Lina Zani, mamma di Lino e gestore, assieme al marito, del rifugio a 3mila metri frequentato dal Papa durante i soggiorni sull'Adamello. Il rapporto straordinario fra i due è già finito nel libro Mondadori, da cui è tratto il film, «Era santo, era uomo», testo di Zani che svela il volto privato di Karol Wojtyla, ritratto in 21 anni di amicizia. Zani ha seguito tutti i ciak: per 4 settimane sulle montagne lombarde e 10 giorni in Vaticano. Aree dell'Adamello ormai deputate allo sci freeride e alpinismo, cima Busazza e Pisgana per esempio, simulano l'Everest. Il film, anticipa Zani, «inizia con l'attentato del Papa, nel 1981», perchè proprio dopo il fatto la famiglia di Zani, che gestiva un rifugia a quota 3mila, ricevette la visita di Karol Wojtyla. Il rapporto fra i due diventò quasi quello tra un padre e un figlio, soprattutto dopo la mancata consegna da parte dell'alpinista di foto private a giornali di gossip. Zani sarà l'accompagnatore di sciate fino al 1994 quindi di passeggiate di un papa che confessò di sentirsi libero lassù, e in prigione a Roma. «Aveva molta resistenza, poteva sciare anche 7 ore al giorno. Poi si appartava per pregare», racconta Zani che si concede un cammeo: sarà il gattista che porta il papa in cima alle vette, e pure fa la controfigura di Pasotti nelle scene dove si scia.

Queste stesse aree dell'Adamello potrebbero fornire il set di un film dedicato alla Guerra Bianca, consumata quassù dal 1915, e tratto dal bel libro Il ghiacciaio di nessuno di Marco Preti. PAF

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