Doppia violenza in taxi fuori dall'Old Fashion: arrestato un albanese

L'autista abusivo intercettava le ragazze all'uscita della discoteca: ora è in carcere

Doppia violenza in taxi fuori dall'Old Fashion: arrestato un albanese

A tradirlo è stato un cuore rosso. Era appeso allo specchietto del suo «taxi», tra virgolette per distinguerlo dalle auto pubbliche ufficiali. Distinzione necessaria perché il trentenne albanese, arrestato ieri con l'accusa di doppia violenza sessuale, non era un tassista ma, più semplicemente, un abusivo. Uno di quelli che, come tanti, si era inventato un mestiere che non era il suo, forse per arrotondare i guadagni.

Dipendente di una pizzeria, la sera si trasformava in autista e all'occasione approfittava delle clienti che salivano sulla sua macchina. È accaduto due volte, il 24 luglio 2016 e successivamente l'11 novembre scorso. Identica la tecnica e la strategia. Lo straniero frequentava l'esterno della discoteca Old Fashion ed era molto attento a individuare quelle ragazze che uscivano dal locale alticce o comunque in uno stato di alterazione che ne avesse «abbassato le difese». A quel punto offriva il trasporto in taxi che spesso veniva accettato e faceva salire le ragazze sulla sua Fiat Grande Punto per portarle a destinazione. Lungo il percorso sarebbero avvenute le violenze denunciate dalle vittime di età compresa fra i 20 e i 25 anni, una delle quali non italiana. Nel primo caso la pratica era già in archiviazione, mentre nel più recente gli inquirenti sono andati a fondo, avendo qualche traccia in più sulla quale lavorare.

La giovane ricordava di aver subito abusi fisici in taxi e aveva memorizzato quel particolare, forse all'apparenza insignificante, di quel cuore rosso appeso allo specchietto. A quel punto la polizia ha monitorato il traffico di tassisti abusivi che operavano all'esterno del locale di via Alemagna vicino alla Triennale e ha identificato il trentenne ritenuto il presunto autore degli abusi. Il successivo test del Dna ha poi confermato la sua responsabilità nell'episodio del 2016, come detto, già archiviato. Nei giorni scorsi è scattato l'arresto poi confermato dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere a suo carico. L'imputato aveva anche precedenti di altra natura. Non si esclude neppure che a lui vadano ricondotti altri casi sui quali sono in corso accertamenti della polizia.

Non si sono fatte attendere immediate reazioni. Riccardo De Corato, ex vicesindaco e capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, da sempre molto sensibile al tema della sicurezza ha commentato: «Il tassista era in giro con la sua macchina, in barba ai controlli del Comune, che evidentemente non ci sono stati o non sono stati efficaci. I controlli dove sono? La squadra di vigili addetta dov'è finita? Inesistenti come i controlli su Uber? In Comune c'è una commissione taxi: cosa sta facendo? Quando si tratta di controllare gli autisti regolari sono pronti vigili su vigili, mentre quando dovrebbero essere scoperti gli abusivi tutto tace. In Stazione se ne trovano a frotte: non pagano le tasse, tolgono il lavoro ai tassisti onesti e possono diventare pericolosi per i clienti».

Pronta anche la raccomandazione di Stefano Salzani, responsabile

commerciale di Taxiblu 02.4040: «Per evitare il ripetersi di episodi gravi e spiacevoli, consigliamo a tutti di chiamare il taxi tramite i canali ufficiali, utilizzando numeri o app dedicate, unica garanzia di fiducia e onestà».

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