Il doppiopesismo del sindaco ecologista

Quando aveva bisogno di voti, Pisapia ha bloccato silos più utili

di Carlo Maria LomartireAbbiamo finalmente capito in cosa consiste la politica dei parcheggi della giunta di Giuliano Pisapia, politica della quale è responsabile l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran. Il lettore più superficiale e frettoloso penserà che, per effetto della ossessione anti-automobile, della vera e propria autofobia che affligge Palazzo Marino e la maggioranza arancione, quella politica consista semplicemente nell'impedire, nel bloccare la costruzione di qualsiasi autosilo sotterraneo, costi quel che costi e quando si stratta di lavori già assegnati o appaltati costa ed è costato davvero molto, come nel caso di piazza Lavater. E invece non è così, le cose non stanno in termini tanto semplici e banali: la politica dei parcheggi di Pisapia e Maran è molto più complessa e raffinata; consiste, infatti, nell'impedire, anche pagando salate penalità, la costruzione dei parcheggi utili, anzi necessari e nel realizzare senza esitazioni quelli inutili, anzi dannosi. La dimostrazione definitiva di questo teorema dell'assurdo la dà la decisione di realizzare l'autosilo di via Borgogna, praticamente di piazza San Babila. Cosicché, in certi casi agli inevitabili comitati di cittadini che, esponendo cartelli e lenzuola alle finestre o incatenandosi agli alberi condannati all'abbattimento, protestano contro i lavori di scavo, a costoro si dà ascolto e infine li si accontenta. In altri casi, invece, le rituali rimostranze, più o meno «popolari» non si tengono in alcun conto. E questo a prescindere dal merito della questione: accontentàti quelli di piazza Lavater - per restare al caso già citato - dove le macchine posteggiano indisturbate sui marciapiedi, e ignorati quelli di piazza San Babila. Ma che senso ha quel centralissimo ricovero per automobili alle quali l'ingresso in centro dovrebbe essere inibito dall'Area C di cui, anzi, gli aspiranti candidati sindaco della sinistra minacciano l'ampliamento? Se in centro devono entrare sempre meno automobili, logica vorrebbe che siano sempre meno necessari i posti per parcheggiarle. Tanto più che proprio la sinistra autofobica ha sempre predicato ai quattro venti che in realtà parcheggi e posti macchina non facciano altro che attirare traffico. Dunque attirare auto nell'Area C per incassare i ticket? Ma evidentemente quella gente ignora che nel raggio di poche decine di metri da piazza San Babila di autosili ne esistono già almeno cinque. Che senso ha costruirne un sesto, scavando per anni in via Borgogna proprio mentre si sta scavando anche a due passi, in corso Europa, per la linea 4 della metropolitana? Il lettore sa che non siamo mai stati ostili alla costruzione di autosili sotterranei, anche consapevoli del fatto che alla fine dei lavori le aree interessate sono sempre stare riqualificate. Ma nel caso di via Borgogna siamo veramente all'assurdo della realizzazione di un'opera inutile che porterà il suo determinante contributo allo sconvolgimento del centro storico già aggredito dai lavori di MM, quelli sì, inevitabili e necessari. In fondo a Pisapia e Maran si chiede solo coerenza, si chiede una politica della mobilità riconoscibile e lineare, che non si risolva tutta nel far pagare salato l'attraversamento delle mura spagnole, come ai tempi di Renzo e Lucia e nella moltiplicazione delle biciclette.

Sarebbe anche utile avere infine una spiegazione convincente di una decisione palesemente assurda: diteci la verità, voi paladini della trasparenza, diteci perché stavolta, esponendovi a una clamorosa figuraccia, contraddicendovi e balbettando fino al ridicolo vi siete rassegnati a sventrare via Borgogna proprio a pochi mesi dalle elezioni. Ditecelo anche per evitare che i soliti moralisti un tanto al chilo pensino male.

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