Droga e rifiuti in cantina «Ora chiudiamole tutte»

Sopralluogo di Altitonante (Fi) nelle case Aler «Problema sicurezza, atti vandalici e danni»

Michelangelo Bonessa

Chiudere tutte le cantine delle case Aler. La proposta arriva dopo l'ennesima segnalazione di degrado relativa a questi ambienti: chi ci dorme, chi li usa per spacciare, chi come deposito di motorini o altra merce rubata. Da anni sono uno dei buchi neri dell'edilizia residenziale pubblica, da qui l'idea di Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia: «Non è solo una questione di atti vandalici, col continuo costoso intervento di Aler per aggiustare porte e ripulire spazi comuni, è un problema di sicurezza per le persone che vivono qui. C'è solo un'azione da fare: blindare le cantine».

L'azzurro lancia la sua proposta dopo un sopralluogo negli stabili di proprietà regionale di via Celentano. Duecento appartamenti in una traversa di via Padova dove «ci sono 30 case vuote, la metà sarà riqualificata da Aler grazie ai finanziamenti regionali, per le altre case la mia proposta è di assegnarle subito allo stato di fatto ha detto Altitonante e dove il 40% delle persone che vivono qui è moroso, ci sono debiti con Aler per 700mila euro».

Gli immobili di via Celentano, datati 1932, vivono un problema simile a quello di via Bolla: di fatto le cantine sono un costo dell'affitto che non è compensato da un servizio perché non possono essere utilizzate. E la stessa Aler sarebbe ben felice di chiuderle, perché i continui interventi di rimozione di allacci abusivi, allontanamento di soggetti che le usano come basi per scopi illeciti, ma anche le semplici pulizie sono una voce di perenne perdita: alcuni tecnici hanno già ventilato questa opzione, con il proposito di scalare dall'affitto la quota destinata alle cantine che equivale al costo di un metro quadro. In questo modo gli inquilini pagherebbero meno e solo i servizi effettivamente disponibili.

Quello su cui è più difficile agire è su quelli che vivono l'assegnazione di una casa Aler come la possibilità di portarsi a casa l'autobus, un modo di pensare su cui recentemente ha puntato il dito l'assessore comunale alla Casa Gabriele Rabaiotti e che pare esserci anche in via Celentano: su due civici, il numero 1 e 2 della strada, l'impressione degli abitanti è che ci siano più abusivi nel primo. Invece, secondo i dati Aler, è nel secondo che si concentrano gli illegali. Il motivo, per alcuni tecnici dell'azienda, è che sono tanti quelli che subaffittano, creando un mercato parallelo non rilevato dalle banche dati e in grado di incidere molto negativamente sulla qualità della vita dei condomini.

Quello di chi ha diritto, ma usa l'assegnazione della casa Erp come investimento, ad esempio affittando in nero a immigrati irregolari, è un problema che si sta affrontando anche in altre zone. In particolare Quarto Oggiaro e Niguarda.

Ma riguarda tutta questa fetta di patrimonio edilizio pubblico, tanto è vero che sia Regione sia Comune sono orientati a riservare quote di case fuori dalle regole Erp: in questo modo i percorsi burocratici per assegnarle sono più snelli e le case svolgono appieno la funzione di aiuto temporaneo per la quale sarebbero nate.

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