Simone Finotti
In principio fu «Star Wars», e le atmosfere stellari di John Williams. Poi le grandi musiche di Rota per il Padrino e, a seguire, la rassegna dedicata ai Supereroi di celluloide. Ma era solo l'inizio, perché l'estate «cinematografica» della Verdi prosegue anche in agosto con un appuntamento... da brivido. E chi poteva condurci negli abissi dello psicothriller se non sua maestà Alfred Hitchcock? Proprio alle musiche che hanno contribuito a rendere immortali i più bei capolavori del maestro del terrore l'orchestra di largo Mahler dedica uno straordinario doppio appuntamento, giovedì alle 20.30 e domenica alle 18 in Auditorium, guidata dallo specialista olandese Ernst van Tiel (biglietti da 10 a 25 euro direttamente in Auditorium o su internet su www.laverdi.org o www.vivaticket.it). L'impostazione antologica del concerto, talmente ricco da essere suddiviso in due parti di sei brani ciascuna, ripercorre oltre trent'anni di straordinaria carriera del regista anglo-americano attraverso le note dei musicisti che più gli furono legati: ed è noto quanto il genio del brivido tenesse alle colonne sonore, che riteneva parte fondamentale dei suoi lavori tanto da dedicarvi un'attenzione quasi maniacale. È il caso, ad esempio, delle musiche per «Psycho» (1960), che sancirono l'apice del sodalizio con Bernard Herrmann, iniziato già negli anni '50. Ma all'Auditorium, oltre a «Psycho», ascolteremo temi e suite per altre indimenticabili pellicole come Intrigo internazionale, L'uomo che sapeva troppo, «Vertig», «La congiura degli innocenti», e ancora «Delitto perfetto», «Frenzy», «Paura in palcoscenico», «Topaz», «Io ti salverò», scritte da maestri del genere quali lo stesso Herrmann, Waxman, Tiomkin, Goodwin, Lucas, Jarre, Rótza. In pratica si va dal 1940, con Franz Waxman e la sua suite per Rebecca, al 1972, con il tema di Frenzy di Ron Goodwin Frenzy. In mezzo, nel primo tempo l'onnipresente Hermann, con North by Northwest (1959) Overture e una suite da «Vertigo» (1958), il Franz Waxman del Preludio di Rear Window (1954) e Dimitri Tiomkin con Dial M for Murder (1954) Suite. Nel secondo tempo, forse ancora più intenso, pietre miliari come «The Man Who Knew Too Much» (1956) Overture, «Psycho» (suite), e musicisti come Leighton Lucas Stage Fright (1950) Rhapsody, di nuovo Herrmann, stavolta con «The Trouble With Harry» (1955) «A Portrait of Hitch», Maurice Jarre Topaz (1969) March, e Miklós Rózsa Spellbound (1945) versione per orchestra con al piano la giovane Carlotta Lusa.
Il maestro van Tiel, per la seconda volta sul podio della Verdi, è noto soprattutto per la direzione di classica contemporanea, jazz e musiche da film. Dal 2012 direttore principale della Polish Baltic Philharmonic Orchestra, ha tra l'altro diretto la Brussels Philharmonic nella registrazione della colonna sonora, composta da Ludovic Bource, del film «The Artist».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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