Cronaca locale

E la "battaglia di Alex" diventa un best seller

In un libro le armi contro la leucemia

E la "battaglia di Alex" diventa un best seller

Nella lista dei regali di compleanno che un neo-ventiquattrenne sogna di ricevere non dovrebbe esserci spazio per un incubo. Ma quando nella tua giovane vita irrompe una diagnosi di leucemia promielocitica acuta, niente è più come prima. E a quel punto hai davanti due strade: o arrenderti e lasciarti andare, o combattere per te e per gli altri. È quello che ha fatto Alessandro «Alex» Cevenini, scomparso nel 2009 dopo due anni di malattia durante i quali, dai 12 metri quadrati della sua camera sterile in ospedale, ha trovato la forza di parlare del suo male, scrivere un libro e fondare un gruppo, «Beat Leukemia», che porta in tutto il mondo supporto e informazioni su leucemia e malattie del sangue. «Mio fratello Alex -ricorda Michele Cevenini, oggi presidente della fondazione Beat Leukemia- era un ragazzo pieno di progetti, sogni, desideri. Come tutti, alla sua età. Viveva a Milano, era iscritto a un master in Economia alla Bocconi e amava viaggiare e divertirsi con gli amici. Finché, un mattino di aprile del 2007, proprio mentre era in università, tutto è cambiato. Era appena tornato dal Mar Rosso e iniziarono a comparire malesseri accompagnati da una febbre persistente. In breve fu chiaro che non si trattava di virus esotici o malattie da vacanza, ma di un nemico ben peggiore: una doccia fredda terribile».

Ricoverato d'urgenza, fu letteralmente strappato alla morte. «All'inizio lo diedero per spacciato. Poi, grazie ai medici e alle cure tempestive, ebbe in dono altri due anni durante i quali, dopo l'inevitabile fase del perché proprio a me?, iniziò a cercare un senso». Lo trovò pensando che poteva fare qualcosa di utile per i malati, ma soprattutto diffondere consapevolezza in tutte le persone sane che possono fare molto per combattere la malattia: conoscerla meglio, innanzitutto, donare sangue o midollo, ma anche capire come stare vicino a chi è colpito da questa patologia che può rivelarsi distruttiva nel fisico e nel morale. E' nato così il gruppo Beat Leukemia: il nome combattivo non è un caso, perché così era Alex. Erano i primi anni di Facebook in Italia e si partì da lì, nell'ottobre 2007: tre anni dopo il gruppo aveva già oltre 7mila followers. Poi nacque anche il sito, www.beat-leukemia.org, che oggi è disponibile in ben 18 lingue ed è un riferimento per migliaia di persone ai quattro angoli del pianeta. Un altro «piccolo miracolo» è il libro Il segreto è la vita, in cui Alex ripercorre la sua storia: uscito per Piemme (Gruppo Mondadori) nel 2012, ha superato le 10mila copie vendute ed è ancora disponibile in tutte le librerie.

Pagine da un lato drammatiche, dall'altro piene di ottimismo e voglia di vivere.

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