Sono stati stanziati novantamila euro per ridurre l'emissione di carbonio, ottenere un'aria più pulita oltre che un risparmio energetico. E' una delle prime in Italia l'Università di Milano - Bicocca ad attivare un progetto di carbon management di durata biennale che si prefigge di ridurre del 12% l'emissione di Co2, prodotta dalle attività dell'ateneo. La valutazione dell'impronta di carbonio sarà sotto il controllo di un team di ricercatori del centro di Ricerca universitario «Polaris». Sull'intero Campus, che comprende venticinque edifici tra Milano e Monza, per un totale di 192 aule didattiche, più di 600 stanze tra laboratori di ricerca e didattici, oltre a centinaia di uffici, sarà eseguito un controllo della gestione dei rifiuti, sulla mobilità dei dipendenti e degli studenti all'interno e all'esterno dell'Università.
«Abbiamo sempre investito sull'innovazione della nostra politica ambientale ed economica» spiega Marcello Fontanesi, rettore della Bicocca. Insieme al Dipartimento di Scienza dell'Ambiente e del territorio lavora anche quello di Sociologia e ricerca sociale incaricato di distribuire un questionario tra i ragazzi e i docenti sulle loro abitudini legate ai consumi energetici, ma soprattutto di attivare corsi formativi e informativi per indurre comportamenti sani, quali lo spegnimento dei pc e delle lampade a fine giornata, oppure la riduzione di stampe e fotocopie.
Nei mesi scorsi è già stato fatto un esperimento sulla palazzina U7. «Il suo costo energetico è di 600 mila euro all'anno. Interventi legati solo a miglioramenti gestionali potranno portare un forte risparmio» dice Candeloro Bellantoni, direttore amministrativo della Bicocca.
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