E per i nomadi al «confine» lo sfratto non può arrivare

Una linea di confine che qualche volta più che delimitare i territori di due Comuni limitrofi, divide il buonsenso e la buona amministrazione dalla trascuratezza. Di mezzo, come sempre più spesso nella Milano arancione del sindaco Giuliano Pisapia, un campo rom abusivo che insieme alle roulotte si trascina dietro l'abituale corredo di degrado, sporcizia e furti nelle case dei quartieri vicini. Roba con cui gli abitanti di Milano si trovano spesso costretti a convivere e a cui, invece, non si rassegnano quelli di Segrate. E protestano. Perché il bivacco incriminato è quello di via Rubattino, un'area dismessa dell'Enel, sotto il cavalcavia della Tangenziale est a Lambrate, sgomberato giovedì dopo tante proteste. Un'operazione condotta da forze dell'ordine, servizi sociali e protezione civile che hanno allontanato 142 romeni abusivi, tra cui 55 minori. O, almeno, avrebbero dovuto allontanare perché, denuncia il consigliere di Segrate Vincenzo Gervasoni, portavoce del Gruppo indipendenti, «dopo solo poche ore le roulotte sono tornate, un giro di tangenziale come hanno sempre fatto e tutto torna come prima». Perché quello dei rom accampati a Rubattino «per tutta l'estate è stato un vero flagello», denuncia Gervasoni. «Le auto rubate e gli appartamenti svaligiati - racconta - si sono moltiplicati. Qui c'è Milano Due e in questi ultimi tempi i furti in casa sono diventati un vero flagello». E così dopo la protesta degli abitanti e le continue richieste degli amministratori di Segrate, Palazzo Marino si è deciso a intervenire. «Ma il vero problema - dice Gervasoni - ora è impedire che ritornino. Mettere dei panettoni di cemento o dei dissuasori che impediscano alle roulotte e alle auto di ritornare. Altrimenti finirà come è sempre finto, con il campo rom che si ricostituisce in pochi giorni e il nostro territorio saccheggiato. Perché quella non è mica gente che vada a lavorare e in qualche modo deve pur mangiare». Il sospetto «è che al Comune di Milano ripulire quell'area importi poco, tanto i furti i rom vengono a farli a Segrate». Nel progetto di sgombero questa volta c'è la pulizia dell'area, con l'Amsa che provvederà rimuovere camper e tende per mettere l'area in sicurezza. Di «finto sgombero», parla anche l'ex vicesindaco Riccardo De Corato. «Al loro posto tra qualche giorno, ci saranno nuovamente altri rom visto che le aree non sono state recintate e non è stata lasciata sul posto nessuna sorveglianza, nemmeno un'auto della vigilanza urbana».
Nel frattempo dall'assessore provinciale alla Sicurezza della Provincia Stefano Bolognini, è partita una lettera al suo collega di palazzo Marino Marco Granelli per denunciare un altro insediamento rom di tende e baracche a cui si accede dal sottopasso tra via Console Marcello e via Emilio Bianchi, provenendo da Via Antonio Raimondi. «Da quando i nomadi si sono insediati - denuncia Bolognini -, sono aumentati furti e microcriminalità». Con la direzione Affari generali dell'Esselunga che denuncia che quello di via Palizzi sia uno dei negozi della catena dove avviene il più alto numero di furti.

«Anche negli orti della zona - aggiunge Bolognini - i furti e gli episodi di vandalismo aumentano. I giardinetti e le aree giochi sono diventati zona di bivacco per questi rom che sovente molestano i residenti che le frequentano, in particolare mamme e bambini».

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