E intanto piovono fondi per le battaglie gay

Giusto ieri l'associazione del «Pane quotidiano» lanciava un appello per trovare volontari e donatori di alimenti da distribuire gratis. Con la crisi, i milanesi in coda allo sportello di viale Toscana sono raddoppiati. Il Comune nella giunta di fine anno ha destinato alla onlus per l'«attività continuativa svolta nel 2014» la bellezza di 10mila euro. Qualche settimana prima, Exodus-Sos Stazione Centrale aveva prodotto un video polemico contro Palazzo Marino: con i 5mila euro che ci avere concesso per assistere tutto l'anno i clochard, diceva la voce in sottofondo, «ci paghiamo la bolletta del telefono». Due pesi e due misure. La battaglia per i diritti gay è sacrosanta. La giunta Pisapia nel 2011 ha iniziato il mandato con un gesto chiaro in questo senso: l'assegnazione a pochi giorni dalle elezioni del patrocinio al Gay Pride. Ma da allora, oltre al logo sono piovuti un sacco di fondi sulle associazioni Lgbt. Nel 2012, per dire, il Comune ha stanziato 12mila euro per il festival teatrale «Illecite visioni» organizzato in collaborazione con Arcigay su tematiche omosessuali. Altri 30mila euro sono andati sempre ad Arcigay Milano per il festival Mix-Milano, rassegna cinematografica a tema gay-lesbico durato 7 giorni. Il 2013 si è chiuso con un regalo di Natale grande come una casa. Anzi, come un palazzo (in stile liberty): l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino ha aperto in via De Amicis la Casa dei Diritti, valore dell'immobile comunale stimato in circa 4 milioni di euro. Tra gli eventi in calendario, ha spiccato la performance di «bondage e sottomissione».

Veniamo ai casi più recenti. Mentre il Registro delle unioni civili - che a due anni dalla istituzione in via Larga vede sempre meno nuovi iscritti e le prime cancellazioni - resta una bandiera per acchiappare voti dal mondo gay, ma a basso costo per le casse pubbliche, la giunta nonostante la spending review continua a essere generosa con le associazioni arcobaleno. All'ultimo «Gay pride 2014» ha concesso fondi per la pubblicità su Radio Popolare, i gadget e persino per accompagnatori dedicati ai non vedenti che volessero partecipare al corteo. Nelle giunte di fine anno è stato concesso, post evento, un contributo di 20mila euro al Centro di iniziativa Gay per il festival del cinema Gay lesbico e queer che si è tenuto dal 19 al 23 giugno al Piccolo Teatro.

Altri 2mila euro all'associazione Arcilesbica Zam Milano per l'iniziativa «Welcome Home», 3mila euro al festival Lesbiche Fuorisalone che si è tenuto dal 26 settembre al 5 ottobre. Per finire (forse) ha affidato con trattativa privata diretta ad Arcigay la gestione del Mercatino di Natale in via Lecco (e 2.450 euro di aiuti).

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