Giuliano Pisapia evita di incartarsi in unaltra polemica. Dopo il no della sinistra allo striscione con i volti dei due marò arrestati in India - ma domani finalmente Pd e Sel faranno retromarcia votando un ordine del giorno in consiglio comunale - ieri il sindaco ha difeso il manifesto appeso venerdì pomeriggio dal Pdl in Galleria Vittorio Emanuele.
Un poster di solidarietà a Massimiliano Latorre e Salvatore Girolamo con la scritta «Salviamo i nostri marò» esposto nellufficio del gruppo consiliare. La presidenza del consiglio dopo qualche ora ha spedito i vigili per farlo rimuovere. «Non penso che vada tolto quello striscione - ha assicurato invece ieri il sindaco - penso invece che lunedì (domani, ndr) se ne parlerà in aula e spero che sia una discussione costruttiva». Via libera dunque allimmagine anche su Palazzo Marino. Anche la maggioranza premette che non si dovrà scrivere accanto ai volti «liberiamo» i marò, ma «salviamo» o «riportiamoli a casa». Oggi alle 16.30 Pisapia vedrà in Comune il console indiano Sanjay Kumar Verma, che nei giorni scorsi ha già incontrato il presidente della Provincia Guido Podestà. «Questo sì è un segnale forte - afferma il sindaco - darò anche delle idee per come aiutare Italia ed India a risolvere un problema che tocca tutti e due i paesi. È ora di passare dalle parole e dagli striscioni ai fatti».
Il sindaco prova a superare le polemiche che hanno investito la sua maggioranza. Pisapia salva lo striscione in Galleria? «Se non fossimo di fronte a una vicenda estremamente seria ci sarebbe da ridere - afferma il consigliere Pdl Riccardo De Corato, che venerdì ha difeso il poster anche dai ghisa. E ironizza: «Dopo aver fatto l'indiano per giorni, adesso il sindaco parla di fatti. Lui e la sua sgangherata maggioranza innestano una veloce ma tardiva la retromarcia per rimediare a una serie di figuracce». Il coordinatore cittadino del Pdl Giulio Gallera è «soddisfatto del ripensamento di Pisapia sullo striscione sia in Galleria che davanti a Palazzo Marino», una «marcia indietro merito della mobilitazione messa in campo dal Pdl e della forte indignazione dei milanesi nei confronti dellamministrazione».
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