E a Palazzo Marino arriva Carlo IX: il «re» di tutti i violini

Luca Pavanel

Il suo nome ha un sapore regale, la storia che vanta è a dir poco lunga (chissà quante ne ha viste e «cantate»), infine in questa sede non poteva mancare il capitolo-valore che gli attribuiscono: peso economico «notevole», sentenziano gli esperti. Non una persona si sarà capito. Musica maestro, stiamo parlando di un violino. Già, proprio così, di uno di quei nobili strumenti musicali inventati nel sedicesimo secolo. Ma stiamo sul «pezzo».

Signore e signori ecco sua Maestà «Carlo IX», uno dei più antichi e preziosi strumenti che esistano in circolazione: è datato 1570. Ebbene questo oggetto d'epoca dall'«archetto blu» domenica sarà protagonista, ovviamente insieme a chi lo impugna e lo accompagna - ovvero Federico Guglielmo e Diego Cantalupi al chitarrone - nella ormai consueta matinée in sala Alessi del Comune dalle 11, appuntamento compreso nella stagione 2017 della già avviata «Palazzo Marino in Musica». A fare da cicerone per un appuntamento che non è solo musicale ma anche storico, il maestro Fausto Cacciatori, Conservatore delle collezioni Museo del Violino, che presenterà il preziosissimo strumento e illustrerà la figura del suo realizzatore, Andrea Amati, fondatore della prima prestigiosa famiglia di liutai cremonesi. Spazio agli autori e per gradire, se volete, qualche nome: Carubelli, Castaldi, Marini per finire con Corradini e Vivarino; dalle diverse Bizzarrie di Matteis alle sinfonie di Amigoni, passando per il francese Farinel e l'inglese Playford. Ecco i compositori che verranno eseguiti nel recital, una carrellata che con le parole dell'esperto permetterà di intraprendere un viaggio alla scoperta della «prima voce del violino».

Capolinea previsto: il secolo Settecento con musiche di Corelli e De Murcia. Un'occasione per immergersi nell'atmosfera di uno dei momenti più interessanti dell'arte e della cultura. Lo spiegherà bene in musica proprio lui, il protagonista: sua Maestà Carlo IX.

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