E Pisapia boccia Beppe «Differenza con Parisi? È solo nella squadra»

di Giannino della Frattina

Nella campagna elettorale più pazza del mondo, tra le bugie di Giuseppe Sala che dimentica le case di vacanza e le candidature che stanno passando più tempo nelle aule dei tribunali che nelle piazze e nei mercati, c'è ora un altro botto. Perché non può essere normale che un sindaco di centrosinistra come Giuliano Pisapia (nella foto) che sta passando il testimone a un altro candidato che si autodefinisce di sinistra come il (forse) ex commissario Expo Sala, lo liquidi in poche parole. Sala e Parisi? «La differenza è nella squadra», ha assicurato velenoso Pisapia, sottolineando come la vera qualità della candidatura non stia in Sala, ma nei suoi (di Pisapia) assessori che lo accompagneranno. Non male come viatico per uno come Sala che sta affrontando i marosi di un centrosinistra tutt'altro che unito e un avversario come Parisi che si è scoperto avere grandi qualità personali e con un curriculum da paura.

E, visto che ci siamo, ieri Sala sorridendo dopo la caduta di un pannello che lo ha sfiorato al mercato di via Fauché, se l'è cavata dicendo di essere «abituato agli attacchi dei giornali di destra, ma se ora ci si mettono anche i miei...». Ecco. Al candidato Sala, con tutto il rispetto, vorremmo dire che non è colpa dei giornali di destra se lui ha convocato il suo comitato elettorale nella sede istituzionale dell'Expo e il Giornale (di destra, dice lui) lo ha scritto.

Se ha affidato la sua casa di vacanza in Liguria all'archistar Michele De Lucchi a cui aveva affidato dei lavori per Expo senza gara e si è poi dimenticato di mettere quella di Sankt Moritz nella dichiarazione giurata per la legge sulla trasparenza. Non è questione di essere giornali di destra o di sinistra, ma di legge e di correttezza. Così, giusto per esser chiari.