E il sacrestano mette ko il borseggiatore

E il sacrestano mette ko il borseggiatore

Il nuovo «eroe» del giorno è un signore filippino sorridente, mingherlino, all'apparenza molto timido e mite e che da oltre 15 anni fa il sacrestano alla grande chiesa di mattoni rossi dei santi martiri Nereo e Achilleo, in fondo a viale Argonne. Un uomo di 48 anni, che di nome fa Danilo Repalam, sposato e padre di due figli, che ha dimostrato coraggio e grande determinazione mercoledì sera, alla messa vespertina delle 18, quando ha rincorso e bloccato un borseggiatore cileno che aveva appena derubato un fedele di 47 anni intento a seguire la funzione.

«Un armadio quel sudamericano, avrebbe dovuto vederlo, Danilo, vedrà, non è nemmeno la metà - assicura don Gianfranco, vicario parrocchiale -. Quando io sono uscito dal confessionale era tutto finito, ma le nostre parrocchiane mi hanno raccontato tutto. Si figuri che, alla fine, una di queste pie donne, notando che i motociclisti dei carabinieri avevano bloccato il borseggiatore e l'avevano poi caricato su una delle loro pattuglie per portarlo in caserma, si è impietosita. E dal finestrino dell'auto dei militari ha allungato 15 euro al ladro, giustificandosi così: “Se ha rubato è perché aveva bisogno”».

E Danilo? Il sacrestano si schernisce. Poi alla fine sta al gioco e, mentre sale in auto, fa ok con la mano.

«Già nel pomeriggio i carabinieri cercavano in zona un borseggiatore - prosegue don Gianfranco - e più tardi ho saputo che prima della funzione lo stesso sudamericano, o comunque qualcuno che corrispondeva in toto alla descrizione di quel marcantonio, aveva cercato di rubare la borsa dal cestino di una bicicletta di una delle nostre parrocchiane che si accingeva a entrare in chiesa e poi a strappare la borsa a un'altra donna, in via Moretto da Brescia».

Mercoledì sera Danilo si è distinto per lo scatto. Don Gianfranco stava confessando, la messa era in corso e l'assemblea dei fedeli si stava alzando. In quel momento il cileno, appostato in fondo alla chiesa, ha sfilato il portafoglio dalla tasca di un parrocchiano. La vittima se n'è accorta subito e, voltandosi, ha visto il ladro che scappava fuori dalla chiesa e ha tentato di inseguirlo.

Il derubato, però, è caduto, sbucciandosi il ginocchio. Ed è a quel punto che entra in scena Danilo, in quel momento, pure lui in fondo alla chiesa, accanto alle porte d'ingresso. Forse il sacrestano non capisce subito quello che è accaduto ma intuisce qualcosa e si mette alle calcagna di quel cileno grande e grosso riuscendo a bloccarlo fuori dalla chiesa. Tra i due nasce una lotta. E il ladro, probabilmente impressionato dalla foga della reazione di Danilo, nonostante la sua mole - decisamente superiore a quella del sacrestano - si prende schiaffoni a non finire, rimediando ematomi ed ecchimosi.

I carabinieri in moto li vedono e intervengono: capiscono subito quel che è accaduto.

Bloccano definitivamente il cileno e fanno arrivare una gazzella per trasportarlo in caserma. E Danilo? Ha rimediato qualche graffio. Il cileno, ancora stupito, lo ha guardato torvo dalla macchina dei militari che lo portavano in caserma.

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