E il sindaco sfida già Salvini: "Non difende più il Nord"

Sala: "M5s strizza l'occhio al Sud e sulla Lega ho dubbi". Il Carroccio ribatte: "Con i governi Pd tagli e profughi"

E il sindaco sfida già Salvini: "Non difende più il Nord"

Habemus Papam. Dopo due mesi sulle montagne russe il governo Lega-5 Stelle ieri sera ha preso quota e già in mattinata e poi ieri sera durante la presentazione del suo libro «Milano e il secolo delle città» il sindaco Beppe Sala, pur ribadendo di non voler essere tra i detrattori della prima ora («facciamo lavorare il governo, non appartengo alla categoria di quelli che prima ancora di vederli all'opera sparano addosso») ha già iniziato a sfidare Matteo Salvini su un terreno minato, la difesa del Nord che il Carroccio ha tolto dal simbolo ma non vuole cedere come tema forte alla sinistra. «Sono tre mesi che si va avanti a balletti, meglio un governo che nessuno - premette - certo ho sentito delle cose abbastanza terrificanti in questa fase, chiedere l'impeachment al presidente della Repubblica e dopo 48 ore cambiare idea. Se la mentalità è questa non so da che parte andranno. A questo punto che lavorino». Ma sottolinea cje «i 5 Stelle hanno strizzato l'occhio al sud con il reddito di cittadinanza e hanno sfondato in quelle regioni, che la Lega stia ancora difendendo il nord ho qualche dubbio. Voglio capire chi difende oggi gli interessi del Nord». E domanda provocatoriamente alla platea: «Se i tassi di interesse saliranno di fronte a una scriteriata azione anti europeista chi ci rimetterà? Chi ha un mutuo variabile, chi vuole farsi una casa, qualunque azienda piccola e grande, chi sono e dove stanno questi signori? Al nord». Un Sala in salsa padana garantisce: «Io mi batterò per difendere gli interessi di Milano e del nord, sarò negoziale e cercherò di portare avanti la nostra forza. Anche se non è la soluzione ideale questo governo, io inizierò domani mattina». Milano è stata definita giorni fa da Le monde, il settimanale francese sempre critico con l'Italia, come l'ultimo baluardo europeista e anti populista. «Lo siamo e lo saremo - afferma Sala - nella consapevolezza che questa idea è condivisa anche da parte dei cittadini che non mi hanno votato. Qui tutti, dai baristi agli albergatori ai taxi, lavorano perchè abbiamo un flusso importante di investimenti e persone dall'estero, senza la presenza del mondo Milano si sfonfia come un soufflè. Non cambieremo la nostra strategia su internazionalizzazione e europeismo». In mattinata aveva di nuovo lanciato l'allarme sui tempi per sbloccare il progetto esecutivo sul prolungamento della M5 a Monza («senza certezza dei fondi dal governo ci dobbiamo fermare») e sul dossier Olimpiadi 2026 («noi ci siamo totalmente fermati»).

Sulla difesa del nord il segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi definisce Sala «una faccia di bronzo. I governi Pd hanno tagliato più fondi alla Lombardia per sanità e infrastrutture e ci hanno spedito migliaia di profughi».

Anche Sala parteciperà oggi alle 18 in piazza Scala alla manifestazione «L'Italia chiamo» promossa dal Pd in contemporanea con quella nazionale organizzata dal partito a Roma a sostegno del presidente Sergio Mattarella e dell'Europa unita.

Slitta invece la foto con gli ex sindaci di Milano che giorni fa, compresi quelli del centrodestra Formentini, Albertini e Moratti, hanno firmato la lettera di solidarietà a Mattarella e d difesa convinta all'Ue. Sala li aveva invitati a Palazzo Marino nela data simbolica del 2 giugno ma alcuni sono via per il Ponte.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica