E il sindaco si dimentica di Expo

Ambrogini ai ferrovieri feriti, a Bolle e Mina

(...) al fondatore del Naga Italo Siena e al «re» dell'ortofrutta Dino Abbascià). «Con l'Ambrogino a loro va anche la mia gratitudine» è l commento di Sala tramite una foto in rete. L'allarme terrorismo non risparmia gli Ambrogini, ogni spettatore viene controllato coi metal detector. Pisapia sottolinea che Milano è «un luogo di pace, aperto, che non ha paura di contaminarsi e di perdere le proprie radici e i propri valori». É «una città che vince il terrore e sconfigge il terrorismo, ripudia la guerra e la cultura della morte. Lo è stata nel corso della Resistenza, della lotta all'eversione, e lo è oggi contro ogni fondamentalismo. Come Parigi, Milano ama la vita, e ha già risposto con una gioiosa riaffermazione di vita ad ogni paura». Si difende dalle polemiche sull'accoglienza offerta ai profughi senza troppe garanzie di sicurezza, sostiene che «senza cedere su legalità e sicurezza, anzi rafforzando gli antidoti, Milano ha allargato ancora di più il suo cuore a chi vive tra noi in pace». Sfilano i premiati. Gli applausi più lunghi vanno all'etoile Roberto Bolle e a Carlo Di Napoli e Riccardo Magagnin, i due ferrovieri feriti da una gang. Ancora sicurezza, questa volta sui treni. «É un riconoscimento che mi onora - ammette Di Napoli - non bisogna mollare mai, io non vedo l'ora di tornare al lavoro». Tra i premiati con l'Ambrogino il giornalista Massimo Fini, il capo della Mobile Alessandro Giuliano, Mina (ha ritirato la medaglia per lei lo storico collaboratore Maurizio Bertelli), Annamaria Bernardini De Pace che frena un po' sull'ipotesi di una candidatura: «Non escludo mai nulla ma scendere in politica è una strada pericolosissima e non ho mai studiato da sindaco». Rende merito invece all'ex sindaco Letizia Moratti: «Se Milano sta diventando come Parigi o Ney York è grazie alle basi che lei ha posto».

Tra i premiati Beniamino Saibene per Film Festival, Orlando Chiari con la moglie Teresa per il «Camparino» in Galleria, Giacomo Bulleri fondatore dei ristoranti «da Giacomo», Maddalena Capalbi, coordinatrice dei laboratori di scrittura nelle carceri. ChiCa

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