Un anno fa a Milano arrivavano i primi uomini in divisa: nelle piazze, nelle periferie, in centro. E i frutti del loro lavoro non sono mancati. Si calcola infatti che i reati sono diminuiti: 20mila in meno stando ai dati registrati da polizia e carabinieri. Un dato positivo, ma non ancora sufficiente. Milano infatti resta ancora capofila per i crimini denunciati, al terzo posto dopo Rimini e Bologna. Ora lobbiettivo è scendere nella classifica della delinquenza e ripulire le strade dai balordi. Lo sanno bene a Roma. Non a caso, degli oltre quattromila uomini destinati alla sicurezza delle grandi città, una buona quantità (155) arriveranno a Milano, dove le zone ancora scoperte dalla sorveglianza sono ancora tante.
Nella top «nera» delle piaghe milanesi ci sono furti, rapine, spaccio e vendita abusiva di merce per strada. Oltre 19mila furti di auto. A scorrere i dati del Viminale cè da rabbrividire: 44.900 persone denunciate, 627 minori arrestati. In calo le rapine, che restano comunque 5.500. Sono meno pure i furti nelle abitazioni, che però non scendono sotto i 14.350 colpi messi a segno. A leggere bene tra i numeri, qualche segnale positivo non manca: si sono registrati quindicimila furti e 700 rapine in meno. Trend confermato dal regresso dei crimini che destano allarme sociale, registrato dai carabinieri, con una delittuosità in calo del 9% e una netta diminuzione delle rapine. E se invece consideriamo il 2009 continua tendenza positiva, come attestano i dati del primo trimestre della prefettura, con le rapine in calo del 34%, e i furti del 10,2%.
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