Quello della «deltiologia», il termine ufficiale che indica il collezionismo di cartoline (che vanta anche un museo dedicato a Isera, in Trentino), è un mondo in crescita ed è ormai il terzo hobby per diffusione in Italia. Filatelia e numismatica vivono una stasi e hanno pesantemente patito quegli effetti della crisi che, invece, sulle cartoline si sono fatti sentire in maniera minore. Una delle ragioni della fortuna di tale collezionismo è l'imprevedibilità: «Francobolli e monete sono catalogati rigidamente spiega Paolo Zanetti, che dal suo studio in via Victor Hugo da trent'anni compra, vende per corrispondenza ed è un'istituzione tra i collezionisti milanesi -, le cartoline no: ognuno ha i suoi criteri, rarità, soggetto, illustratore, edizione. Non sai mai cosa puoi trovare e non puoi mai dire di avere tutto». I collezionisti sono migliaia, setacciano i siti Internet (i più giovani) e soprattutto mercatini e fiere come quella di Verona. Sono spesso professionisti, ma anche semplici pensionati appassionati. E sono concentrati in Emilia - tra Bologna, Modena e Reggio -, Milano, Torino, Veneto, Roma e Bari. Di norma non sono «onnivori» ma si specializzano: chi si concentra sulle opere grafiche di Dudovich o Depero, chi su aviazione, propaganda politica e temi militari, chi solo sulle prime, quelle dell'Età Dorata tra 1898 e 1919. Quasi il 70% del mercato della cartolina illustrata, geniale invenzione austroungarica, è rappresentato dal «regionalismo». Non solo perché le rappresentazioni di città e paesi avevano tiratura maggiore, ma anche perché sono le cartoline col più alto valore affettivo. Il valore economico invece può andare dai pochi centesimi alle migliaia di euro per esemplari rari, antichi o ben conservati, e varia a seconda del fatto che la cartolina sia litografica e fotografica, nuova di zecca o «viaggiata».
Senza considerare i pezzi unici come la cartolina disegnata da Picasso e inviata ad Apollinaire, battuta all'asta per 166mila euro. Non giunse neppure a destinazione, perché Picasso la indirizzò a «don Guillermo» e non «Guillaume». Ma questo è affare da traduttori e postini, non da collezionisti. MZuc- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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