Estate di «Notti trasfigurate» tra note, teatro e cabaret

Le serate si terranno a Villa Simonetta e alla Fabbrica del vapore. Un appuntamento anche in Franciacorta

Dalla parentesi rinascimentale di Villa Simonetta in via Stilicone 36, nuova area milanese a due passi dal cimitero Monumentale dedicata all'arte contemporanea, fino ad una notte d'estate in Franciacorta, per concludere alla Fabbrica del Vapore. Ecco tre luoghi extra-ordinari in cui si può già da oggi assistere a serate di spettacolo altrettanto originali.

Nome azzeccato per il Festival «Notti Trasfigurate», dal titolo di un'opera di Shoenberg, che, fino al 15 luglio, vede grandi maestri musicisti incrociarsi con gli studenti della Civica scuola Claudio Abbado. In tutti gli spazi della storica Villa Simonetta, dopo l'aperitivo accompagnato dagli allievi della Civica (ore 19.30), dalle 21 inizia un ricco programma di musica, a ingresso gratuito: il prossimo appuntamento si attende per martedì con «Una mostra audio», ovvero la serata itinerante tra vari spazi della Villa e del parco per un repertorio moderno e contemporaneo dal 1950 a oggi suonato dagli allievi della Civica (anche Lennon/McCartney, www.fondazionemilano.eu).

Ci spostiamo nella campagna mossa di colline coltivate a vite in provincia di Brescia, dove venerdì 3, alla Società ippica Franciacorta di Passirano-Cascina Breda, prende il via la rassegna «Cavalli e Musica»: note e spettacolo per un calendario di 7 serate con la possibilità di cenare nel club (casoncelli, tagliata, pesce, il tutto accompagnato chiaramente dalle Bollicine Franciacorta). Si parte con il cabaret di Vincenzo Regis, che spopola su Youtube a furia di «pota» e «fes», per poi spostarsi nel mondo comico-snob della milanese Ippolita Baldini che sabato 4 porta la sua ultima produzione «Mia mamma è una marchesa», e così via fino alla «Festa di fine estate» di sabato 5 settembre (www.ippicafranciacorta.it, 030-653610).

Concludiamo tornando a Milano per presentare il progetto «Alma Mater» ideato, prodotto e diretto dal compositore israeliano Yuval Avital, 38 anni, che dall'8 luglio al 29 agosto animerà la Fabbrica del Vapore: un'opera grandiosa realizzata in due anni di studi. «Il mio linguaggio cerca punti in cui l'umanità si connette – dice Avital -. Così mi sono chiesto: qual è l'alma mater di tutti gli umani? La nonna». Una marocchina ebrea che ebbe 14 figli, e l'altra nata in Germania, ebrea e immigrata in Israele prima della Seconda Guerra, le nonne di Yuval erano «anime diverse, ma entrambe depositarie dei segreti di tutti. Così come Pina Baush, Rita Levi Montalcini, Madre Teresa». Uno spettacolo per cui l'anzianità è il fulcro della vita: 140 autoparlanti sul soffitto dello spazio alla Fabbrica del Vapore trasmetteranno la composizione di voci di donne ricercate in tutto il mondo.

Al centro un'opera ad hoc di Michelangelo Pistoletto, sul «III Paradiso» e due installazioni di Enzo Catellani. Saranno proiettati video delle ballerine Liliana Cosi e Carla Fracci. «È un'opera da vivere, si arriva e si sta quanto si vuole. Ognuno avrà il suo tempo» dice Juval.

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