Per gli albergatori è un boomerang, «la città offre un pessimo biglietto da visita al mondo: dobbiamo dire ai clienti che a Milano pagano la tassa sul turismo anche i bambini, proprio quando la presenza delle famiglie è in crescita e non soggiornano certo nei 4-5 stelle, qualche euro in più fa la differenza». Ancora più «fastidioso» per la categoria sarebbe chiedere un euro al giorno ai disabili o loro accompagnatori, ai familiari di persone ricoverate negli ospedali milanesi. Ma l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso ha rassicurato la presidente dell'Associazione albergatori di Confocommercio, ieri in Commissione convocata a Palazzo Marino per discutere le modifiche al regolamento sulla tassa di soggiorno: almeno per queste categorie potrebbe saltare nel voto in aula. La giunta ha scelto a luglio di sostituire l'esenzione di cui hanno goduto finora alcune categorie (come gli under 18 appunto o disabili e accompagnatori, forze dell'ordine e militari che per ragioni di servizio alloggiano in città), con una imposta minima di un euro. Ora la delibera passa in Consiglio. E D'Alfonso fatti i conti della manovra, 281mila euro all'anno, assicura (dopo le proteste degli albergatori) che «se i consiglieri presenteranno degli emendamenti per chiedere che queste categorie siano di nuovo esentate la giunta esprimerà parere favorevole, non sono rilevanti ai fini del Bilancio». Ma resta contrario per quanto riguarda i minori del 18 anni: dovranno pagare un euro al giorno. «Non è una questione di incassi - ha spiegato - ma di applicare un sistema più efficace e semplice contro eventuali evasioni o false attestazioni. Trasformando le categorie che avevano l'esenzione in tariffa minima l'inconveniente è stato risolto». Assicura in Commissione che l'aumento della tassa (da luglio si paga un euro in più a persona per ogni stella, tranne i 5 stelle) «non ha avuto contraccolpi sulle prenotazioni». Di diversa opinione Silvia Vedani: «Chiederò i numeri in mano all'assessorato, le sue affermazioni mi lasciano perplessa». Con un'altra proposta di modifica alla tassa, le case vacanze gestite da enti non profit e altre strutture di affitto temporaneo verranno assimilate ai residence, quindi dopo il 14esimo giorno di permanenza non si pagherà più l'imposta. Per la capogruppo di Milano al centro Mariolina Moioli «la revoca dell'esenzione per i disabili è un esempio di cultura amministrativa dell'Ottocento.
Devono combattere l'evasione da parte di falsi invalidi? Meglio far pagare tutti un euro e risolvere la questione per via burocratica invece di studiare come contrastarla e istituire ad esempio smart card per i viaggiatori esenti abituali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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