Anche per i teatri milanesi Expo 2015 è un'occasione per mettersi in gioco. Tuttavia sarebbe riduttivo legare l'impennata di nuova vitalità delle sale meneghine solo all'Esposizione Universale: indubbiamente c'è un effetto-traino che di fatto ha suggerito ai gestori di farsi trovare pronti all'appuntamento con il resto del mondo.
Non solo eccellenze gastronomiche, dunque. Per il semestre Expo, i teatri meneghini, con grande versatilità ed entusiasmo, «si sono messi in competizione bonaria tra loro» per presentare sulle scene diverse proposte artistiche di grande qualità in grado di soddisfare una platea eterogenea ed internazionale. Del resto, il fascino del nostro Paese si coglie non solo dai profumi e dai colori di certe materie prime, combinate da artisti della cucina, per proporre prelibatezze culinarie; la fantasia e la creatività sono prerogative anche di quell'arte che affonda le sue radici nel passato più antico: il teatro.
Quale occasione migliore, per i visitatori di Expo, dunque, di arricchire la loro esperienza milanese e, senza per forza rimanere tra i padiglioni fino all'ora di chiusura, concludere la serata cedendo al piacere di uno spettacolo teatrale?
In questo nostro Focus Teatro , troverete alcuni esempi significativi di quello che ci aspetterà nei prossimi mesi, visto e considerato che molti teatri hanno prolungato la loro stagione nel tentativo di «catturare» proprio gli ospiti presenti in città. Del resto, la crisi va in qualche modo affrontata cercando idee e soluzioni per avvicinare non solo coloro che abitualmente vanno a teatro, ma anche per riconquistare quel pubblico che non frequenta più le sale milanesi, puntando decisamente sulla voglia di cultura e socialità. L'offerta si è adeguata a una domanda che non era venuta meno: andava solo canalizzata. E grazie anche alle numerose proposte - di prezzi e talvolta anche di orari più comodi - ideate dai gestori, magari si vedono gruppi di amici che si organizzano tra loro, vanno insieme a teatro, condividono il piacere di uno spettacolo dal vivo.
Il pubblico cercava la varietà e i
cartelloni si sono adeguati offrendo stagioni che spaziano dal classico al contemporaneo.La crisi ha aiutato a pensare in modo nuovo, cambiando le abitudini degli operatori e di chi paga un biglietto per godersi uno spettacolo.
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