Expo a rischio attentati Pronte 400 telecamere e cento metal detector

Lunga ispezione di prefetto e questore nell'area dell'evento Maroni: «Sospendere la libera circolazione dai Paesi europei»

Expo a rischio attentati Pronte 400 telecamere e cento metal detector

Quattrocento telecamere esterne puntate costantemente sul sito Expo. Più quelle che, fuori e all'interno dei Padiglioni, saranno montate dai singoli Paesi partecipanti. Contando che sono 145, gli occhi elettronici accesi sull'area espositiva di Rho-Pero alla fine potrebbero tranquillamente superare il migliaio. Le 400 telecamere ad oggi ufficiali sono quelle garantite dalla società di gestione, che al piano sicurezza per l'Esposizione aggiunge oltre cento metal detector che saranno utilizzati per controllare tutti i visitatori. Ai check point dei 4 accessi pedonali gli ingressi saranno controllati inoltre da 250 tornelli automatici (di cui 40 progettati per gestire l'ingresso dei disabili). Ma altri strumenti potrebbero essere messi in campo nei prossimi mesi, e ovviamente la tecnologia sarà di supporto alle centinaia di agenti che sorveglieranno fisicamente la kermesse durante i sei mesi. L'allerta era già massimo e dopo le stragi di Parigi nei giorni scorsi non si vuole lasciare nulla al caso: il piano sicurezza potrebbe essere rafforzato. Domenica il questore Luigi Savina e il prefetto Paolo Francesco Tronca hanno fatto un'ispezione approfondita sul sito, per verificare la protezione in corso durante i cantieri e quella che dovrà scattare dal primo Maggio, giorno di apertura: «Non solo le telecamere ma anche reti di recinzione e quanti uomini dovremo avere. Ci stiamo pensando con ancora più attenzione» ha riferito ieri il commissario unico Giuseppe Sala dopo un sopralluogo nell'area con il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi e all'Agricoltura Maurizio Martina e il prefetto Tronca per esaminare anche lo stato dei lavori. Hanno perlustrato il cantiere del Padiglione Italia, del Cardo e del Decumano, oltre ai lavori dei padiglioni eseguiti dagli operai arruolati dai Paesi stranieri.

«Sono stati fatti passi in avanti - ha detto Martina -, i lavori stanno andando molto bene, sono soddisfatto. Ritardo recuperato? Direi di sì». Martina e Lupi confermano «la massima attenzione e l'impegno del governo, che non è mai venuto meno, per arrivare preparati all'apertura di maggio». Expo «potrebbe essere un obiettivo sensibile, ma stiamo lavorando con le forze di polizia perchè il tutto possa svolgersi nella massima sicurezza».

Per evitare rischi, il governatore Roberto Maroni ha annunciato che nei prossimi giorni sarà a Roma e chiederà ufficialmente al premier Renzi di sospendere il Trattato di Schengen, ossia la libera circolazione tra Europa e Italia, in vista di Expo: «In un momento come questo, dove l'allarme terrorismo è così elevato, penso che si debba tornare a controllare meglio chi entra in Italia dalle frontiere Ue.

E, soprattutto, bloccare i flussi dei clandestini irregolari. Expo merita questo intervento». Per i controlli in città, il sindaco Giuliano Pisapia aveva anticipato a novembre che alle migliaia di telecamere già presenti «se ne aggiungeranno oltre 700 entro Expo».

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