Faccia a faccia con i pediatri sull'abuso degli antibiotici

Allarme degli scienziati: presto saranno inefficaci

Mimmo di Marzio

Il titolo del convegno è di quelli scientifico-accademici per addetti ai lavori: «Appropriatezza prescrittiva degli antibiotici in Pediatria, resistenze batteriche e stato dell'arte». In realtà l'incontro che si apre oggi dalle 8.30 alla Sala Napoleonica dell'Università degli Studi sottintende uno scenario inquietante e assolutamente attuale, vista anche la stagione in corso. Alcuni tra i maggiori esperti italiani incontreranno infatti i pediatri milanesi per dettare le linee guida sull'uso-abuso nella prescrizione degli antibiotici. «Perchè è meglio iniziare dall'infanzia a correggere il cattivo utilizzo dei farmaci che, purtroppo, stanno diventando sempre meno efficaci contro le infezioni» dice il professor Enrico Magliano, direttore scientifico dell'Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI). Il convegno, che è un vero e proprio corso rivolto ai pediatri, è presieduto dal professor Gian Luigi Marseglia, direttore di Clinica Pediatrica all'Università di Pavia, con la partecipazione del professor Roberto Mattina, direttore della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia dell'Università di Milano. A moderare, e forse anche a stemperare i toni, un volto caro della televisione italiana, Antonio Lubrano. Il conduttore proverà con la sua verve a decodificare i tecnicismi nonchè a dipingere in modo meno drammatico una situazione che certo non fa stare allegri. Chiederà ad esempio agli esperti quanto siano realmente temibili i super-batteri del nuovo millennio, quelli refrattari anche agli antibiotici di ultima generazione. Le previsioni tracciate dalle più importanti istituzioni sanitarie internazionali sono catastrofiche e prevedono addirittura per il 2050 dieci milioni di decessi per infezioni non più curabili con gli antibiotici. «Il fenomeno delle resistenze è purtroppo una realtà e rende assolutamente necessario un uso più prudente degli antibiotici che, specie nell'infanzia, vengono prescritti con troppa facilità anche per le influenze causate da virus» dice Magliano. «Il vero problema è che molti degli attuali antibiotici sono destinati a diventare inefficaci e per mettere a punto nuovi principi attivi occorrono almeno dieci anni. Aggiungo che allo stato attuale sono ancora pochi i nuovi farmaci allo studio». Al convegno si parlerà di prescrizioni e di terapie vecchie e nuove. «C'è un paradosso - riprende Magliano - e cioè che a fronte delle nuove resistenze batteriche, alcuni antibiotici di vecchia generazione (in commercio da mezzo secolo fa) si stanno dimostrando più efficaci dei nuovi.

Un fenomeno che sul territorio lombardo è stato evidenziato da uno studio del Cdi su 200mila soggetti affetti da infezioni urinarie in tutte le classi di età. E certi farmaci spesso non vengono più consigliati forse perchè ormai troppo economici e divenuti addirittura prodotti da banco...».

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