Il risultato è stato ricompattare un centrodestra mai così unito in Regione come ieri nella difesa della famiglia tradizionale. Una discussione surreale quella di ieri con il voto di due mozioni, una a favore (Ncd) e una (Pd-Lista Ambrosoli) contro il convegno «Difendere la famiglia per difendere la comunità» di sabato con conclusioni del governatore Roberto Maroni e del presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo e su cui da giorni si è scatenata l'offensiva del centrosinistra. Dove i cattolici, per la verità, son piuttosto defilati. Alla fine bocciata quella del Pd per cui hanno votato anche i «grillini» e approvata quella Ncd, ma senza il voto dei pd Fabio Pizzul e Gian Antonio Girelli. Fuori dall'aula Giulio Gallera (Fi).
Ma due ore durante le quali si è sentita la consigliera grillina Ioanda Nanni chiedere «la difesa delle famiglie uomo-donna, donna-donna, donna-uomo». Ma anche «uomo-trans con donna-trans», dimenticando forse l'uomo-trans con uomo-trans e donna-trans con donna-trans, tanto per completare i possibili incroci. Nulla di censurabile dato che le abitudini sessuali hanno l'età dell'uomo, obietta il centrodestra, dal riconoscimento giuridico di una famiglia che anche secondo la così spesso osannata Costituzione è composta da un uomo e una donna. Con il professor Stefano Bruno Galli (Lista Maroni) a ricordare che la decisone fu presa «da padri costituenti del livello di Dossetti, La Pira e un giovane Aldo Moro per i cattolici e per i comunisti Nilde Iotti e Palmiro Togliatti». E sarebbe ora di dire quanto da sempre l'omosessualità (intesa come comportamento e non istituzione giuridica) sia stata ben più patrimonio della cultura e del costume della destra che della sinistra: basti pensare a Yukio Mishima ritratto come san Sebastiano, i festini en travesti delle Ss con Herman Göring, lo scrittore fascista «immenso e rosso» Robert Brasillach, Guido Keller e molti legionari andati a Fiume con Gabriele D'Annunzio. Mentre in Russia ancora non molti anni fa gli omosessuali erano destinati ai gulag.
Cose molto diverse da quella «arretratezza» imputata dalla Nanni al centrodestra o a «quell'impostazione retrograda» che per Sara Valmaggi ed Enrico Brambilla (Pd) «la Lombardia sta per dare al mondo intero in arrivo per l'Expo». Confermando l'accusa di «omofobia» al convegno perché organizzato con associazioni cattoliche, ma con il consigliere ncd Carlo Malvezzi a ricordare come «tra i relatori ci sia anche Mario Adinolfi, tra i fondatori del Pd, ma uno che non ha ceduto al pensiero debole» e Luca Del Gobbo a ribadire come le «inclinazioni e gli orientamenti omosessuali non saranno e non sono mai stati nella scaletta». Per l'assessore della Lega Cristina Cappellini «la famiglia è il nucleo essenziale della comunità, ma noi non siamo contro nessuno. E se qualcuno a sinistra vuol proporre modelli di famiglia diversi, invece di gettare fango su di noi è liberissimo di organizzare altri convegno. Ma non mi sembra che qualcuno abbia intenzione di farlo». Con Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia) a ricordare come non ci fu una crociata del centrodestra quando il Comune dette il logo a «Lesbiche Fuorisalone. Laboratorio: simulacri di piacere», un evento patrocinato dalla giunta Pisapia perché «uno spettro si aggira per le nostre camere da letto... È ora di aprirgli la porta e portarlo a passeggio.
La proposta si basa sulla messa in comune e il remix selvaggio di fantasie e pratiche legate alla sfera del godimento (sensuale, sessuale e contra-sessuale)». Si, anche «contra-sessuale». Poi dicono che i ragazzi sono confusi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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