La famiglia trans in mostra (nella biblioteca comunale)

L'esposizione dal 4 novembre ospitata nell'edificio pubblico La Lega: «Insulto alle tradizioni»

La famiglia trans in mostra (nella biblioteca comunale)

E siamo daccapo. Prima è stato per la giornata mondiale dei transessuali, adesso la maggioranza di centrosinistra in Zona 2 ci riprova con la mostra “Il tuo tabù è la mia famiglia“. Un'esposizione, ospitata nella biblioteca comunale di Crescenzago dal 4 novembre, in cui saranno affisse foto di nuclei in cui almeno uno dei due componenti è un trans. E che dalla minoranza di centrodestra è stata definita «un'iniziativa di mero indottrinamento ideologico e sessuale in un luogo frequentato da bambini quale la Biblioteca». Nonchè «una mostra che trasfigura l'idea della famiglia.

Samuele Piscina, capogruppo della Lega in zona, attacca a testa bassa: «La famiglia è e rimane quella tra uomo e donna. La sinistra dovrebbe pensare ai numerosi problemi di Milano, tra le foto della mostra, curata dall'artista Valeria Abis, è possibile osservare diverse immagini di coppie formate da uomo-trans o donna-trans, spacciate come se fossero delle vere e proprie famiglie».

Il tentativo di diffondere l'ideologia gender non piace alle camicie verdi: «In Zona 2 e a Milano abbiamo numerosi problemi di ogni tipologia, dalla sicurezza al degrado, dai trasporti ai servizi, ma la sinistra sembra più preoccupata di diffondere l'ideologia gender secondo la quale l'identità sessuale di genere sarebbe non solo il prodotto dell'interazione tra la comunità e l'individuo, ma anche indipendente dall'identità sessuale personale - ha proseguito Piscina - In altri termini, nella società i generi maschile e femminile sarebbero esclusivamente il prodotto di fattori sociali, senza alcuna relazione con la dimensione sessuale della persona; per il Gruppo Consiliare Lega Nord la famiglia rimane quella naturale formata da uomo e donna. Pur non discriminando i rapporti tra persone LGB, chiamare famiglia un'unione con persone transessuali o dello stesso sesso è un vero e proprio insulto nei confronti della vera famiglia tradizionale».

L'iniziativa, bollata come «vergognosa» dai leghisti, non è nemmeno la prima decisa dall'assise zonale. Nel 2011 era stato votato un finanziamento di 2.250 euro per una mostra sulla “Giornata mondiale dei transessuali“. Una cifra molto superiore a quella che verrà spesa per il rinfresco successivo alla presentazione della mostra di novembre e che era stata duramente contestata: l'esposizione era nella sede del Consiglio di Zona e il filmato era stato realizzato prima ne proiettato in altri luoghi. Inoltre all'incontro avrebbero partecipato l'assessore ai Servizi sociali Pierfrancesco Majorino e sembrava per questo uno spot elettorale.

Anche NoixMilano ha polemizzato duramente con la mostra di novembre bollandola come «una mostra che trasfigura l'idea della famiglia».

«Fino a prova contraria è la natura a determinare la prosecuzione dell'umanità: dunque la teoria gender, che è prettamente di tipo sociale, dovrebbe quanto meno essere riconosciuta come assolutamente incompleta - ha affermato Nicolò Mardegan, fondatore del movimento - a questo punto sarebbe opportuno portare l'attenzione dei cittadini sui reali problemi della città, lasciando perdere le valutazioni legate alla teoria gender e alla smaterializzazione del concetto di famiglia vera, che è quella formata da mamma e papà». Per ribadire questa posizione il movimento all'inaugurazione della mostra proporrà delle foto del degrado dei quartieri milanesi.

La polemica segue quella di livello nazionale sulle coppie omosessuali sposate all'estero: di recente alcuni sposalizi celebrati oltre i confini italiani erano stati registrati in certi comuni, ma il Consiglio di

Stato ha annullato l'atto spiegando che non esistendo in Italia unioni di questo tipo non potevano essere riconosciute. Però il relatore della sentenza, il giudice Carlo Deodato, è stato accusato di avere pregiudizi sul tema.

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