Cronaca locale

Il fascino della Galleria che riscopre i suoi colori

Il fascino della Galleria che riscopre i suoi colori

Le ricerche di archivio portano a dire che il ritorno alle origini è quasi impeccabile. Un ocra molto chiaro, tendente all'avorio, la pietra grigia di Viggiù e di Verona, la «scoperta» degli stemmi sulle balconate. La Galleria mostra l'antico splendore, nascosto da 25 anni di polvere accumulata (le ultime pulizie generali risalgono agli anni Ottanta) e recupera le vecchie cromie, andate perse dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Ieri sono state smontate dopo 25 giorni le prime impalcature del restauro sponsorizzato da Prada e Versace, partito dall'Ottagono (sopra alle vetrine di Louis Vuitton). Il confronto prima-dopo la cura è impressionante: sulle facciate grigio-polvere vicine non si distinguono più le decorazioni, il giallo ocra invece mette in risalto ogni dettaglio. Un buon inizio. Il ponteggio tradizionale è già stato installato sulla facciata opposta, 25 giorni per ottenere lo stesso risultato. Da lunedì notte invece l'impresa Percassi ha iniziato a installare il cantiere «volante», un maxi-ponteggio sospeso a 6 metri d'altezza che viaggerà su binari, di giorno si lavorerà sulla parte alta, di notte con le saracinesche abbassate al piano terra. Si potrà sempre passeggiare sotto le navate e i negozi «non perderanno un'ora di incasso» tranquillizza Giuliano Percassi. Non servirà neanche smontare i dehors. Un cantiere che «è quasi un'installazione di design» replica il sovrintendente Alberto Artioli a chi giorni fa ha criticato il montaggio ingombrante proprio nella settimana del Salone. I turisti che si fermano a fotografare i bracci di acciaio bianco gli danno ragione. Tutta la struttura, dall'ingresso di piazza Scala, sarà in piedi entro la domenica d Pasqua, dal lunedì i 12 restauratori della ditta Gasparoli potranno iniziare il restyling. Entro Natale il cantiere su binari terminerà il «viaggio» in piazza Duomo, e si passerà al secondo braccio. La pulizia dei 14.500 metri quadri di facciate deve finire tassativamente entro marzo 2015. Ma gli assessori ai Lavori pubblici Carmela Rozza e al Demanio Daniela Benelli assicurano: «I tempi saranno rispettati e la Galleria per Expo avrà un altro aspetto: pulizia, freschezza, colori originali». Il sovrintendente aggiunge sicurezza. Promosso il restauro del Salotto, mentre Artioli è decisamente critico sulla pedonalizzazione di piazza Castello. Spiega che la chiusura ha avuto il via libera ma «abbiamo dato l'ok solo a dissuasori e cesate, bocciate le fioriere proposte come elemento di arredo, troppo grandi». Ed è destinato a infrangersi il sogno dell'assessore al Traffico Piefrancesco Maran di trasformare piazza Castello in uno scorcio di riviera romagnola. Spiega Artioli che il progetto di piazzare 160 sdraio e 5 chioschi non gli è ancora stato sottoposto ma «verbalmente ho già detto no ai chioschi, si creerebbe un nuovo problema mentre stiamo lottando per eliminarli dalle piazza storiche. Diventa difficile poi togliere dei diritti acquisiti, come dimostra la vicenda dei Duomini in Galleria e piazza Duomo».

Il trasloco è diventato una battaglia legale.

Commenti