Fdi rivaluta Craxi: domani convegno alle Stelline. Sala invece tentenna. E l'altro evento è un giallo

Appuntamento importante della destra. Mentre il sindaco è "non confermato"

Fdi rivaluta Craxi: domani convegno alle Stelline. Sala invece tentenna. E l'altro evento è un giallo

Anche la destra discute di Bettino Craxi, mentre la sinistra continua a collezionare gravi imbarazzi e incertezze, sintomi della sua confusione politica.

È questo il paradossale il quadro che emerge da un doppio appuntamento in programma a Milano: due convegni dedicati al leader socialista che proprio del riformismo ambrosiana è stato espressione, fino a diventare il primo presidente del Consiglio socialista e di Milano.

Domani, alle Stelline, alle 18.30 Fratelli d'Italia ha organizzato un evento importante, su cui nessuno - nel partito - ha avuto da ridire. «Dall'internazionale alla sovranità. L'Italia nella prospettiva di Bettino Craxi». Il titolo è questo e ne discuteranno, fra gli altri, Stefano Maullu, Marco Osnato, Loris Zaffra e Alfredo Mantica. «A Craxi - dice Maullu - va riconosciuta la grande capacità nell'aver difeso gli interessi nazionali in ogni momento della sua azione politica, in momenti storici complicati e di fronte alla prepotenza dell'asse franco-tedesco. Craxi è stato preveggente rispetto ai problemi di questa Europa. Rimettere al centro la sua visione di Italia oggi significa dare forza e rendere sempre più attuale il progetto politico di Giorgia Meloni, che vuole rappresentare una destra riformista, liberale, storica, sociale e tutelare un mondo produttivo di cui Milano e la Lombardia sono eccellenza assoluta».

«Tutti ora parlano di Craxi - osserva Osnato - ma pochi hanno voglia di farlo riflettendo davvero su questa figura. Noi eravamo su sponde opposte, ma ne abbiamo sempre apprezzato l'autorevolezza. Alcuni aspetti del craxismo fanno parte della storia di questo Paese, altri oggi vengono rimossi perché non conformi al pensiero dominante, ma non si possono espellere, e non si può rimuovere il ruolo che l'Italia aveva negli anni di Craxi. Si può non essere d'accordo su tutto, ma - per esempio - eravamo fra le prima potenze economiche mondiali e non lo siamo più. Noi vorremmo capire il perché, e vorremmo farlo con persone che hanno vissuto quell'epoca. Lo facciamo anche per ampliare e arricchire lo spettro culturale del nostro partito, che resta di destra ma tiene conto della storia di questa città».

Il disegno è chiaro: parlare, da destra, proprio alla Milano riformista, valorizzando i tratti culturali comuni. Incredibile che non riesca a farlo la sinistra. Martedì alle 18 in Sala Alessi si parla di «Bettino Craxi nella storia della politica milanese».

L'iniziativa è di Stefano Parisi, ci saranno Stefania Craxi, Giorgio Gori, il capogruppo Pd Filippo Barberis, e due autori di libri dedicati a Craxi: Fabio Martini e Andrea Spiri. E fra gli imbarazzi e gli interrogativi generali, la presenza di Sala viene indicata «da confermare». Non andrà.

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