Fiamme dai cinesi: paura della nube tossica

Fiamme dai cinesi: paura della nube tossica

La grande paura «nube tossica» è durata un intero pomeriggio, causa quel fumo nero e acre che saliva dal capannone avvolto dalla fiamme. Tanto che i carabinieri hanno sfollato i residenti delle case vicine. Poi già in serata le prime analisi dell'aria hanno escluso qualsiasi pericolo di inquinamento. Circostanza confermate in giorno dopo dal sindaco di Monza Roberto Scanagatti: «Le autorità sanitarie mi hanno dato ampie assicurazioni: non c'è alcun rischio per la popolazione».
L'incendio era scoppiato verso le 17 in via via Michelino da Besozzo, traversa di via Buonarroti, estrema periferia sud di Monza, a ridosso del comune di Brugherio. Per cause ancora in via accertamento, ha cominciato ad ardere un magazzino di 5mila metri quadrati, il «Casa World», gestito da cittadini cinesi. Sul posto nel giro di qualche minuto sono arrivati una ventina di mezzi dei vigili del fuoco dai comandi di Milano e Monza, ambulanze con i carri «Nbcr», cioè «nucleare, biologico, chimico e radiologico». Mobilitati anche i tecnici dell'Agenzia regionale per l'ambiente e dell'Asl, più forze dell'ordine, volontari della Protezione civile e agenti della Polizia locale.
In breve l'area è stata chiusa al traffico, mentre venivano sgomberati i residenti delle villette attorno al capannone ormai trasformato in un braciere. Molta apprensione per quel fumo acre e nero che risultava visibile fino a 50 chilometri di distanza. Dentro infatti bruciavano giocattoli, cartoleria, casalinghi, cosmetici e articoli da regalo, merce in gran parte in plastica. Le fiamme si sono poi rapidamente estese anche al capannone vicino, della società Globo Trade, contenente prevalentemente carta e vestiti. Già in serata però l'incendio veniva domato, anche se squadre del 115 si sono alternate fino al giorno dopo per «smassare» le macerie fumanti e impedire che nuovi focolai riprendessero ad ardere.
Fin da subito i tecnici dei vigili del fuoco, Arpa e Als, escludevano il rischio inquinamento. Circostanza confermata il giorno dopo anche dal sindaco di Monza Scanagatti. «Ieri sera e questa mattina ho ricevuto ampie assicurazioni dalle autorità sanitarie che dall'incendio non c'è stata emissione di sostanze tossiche o comunque pericolose per la salute umana. Serve ancora un grande lavoro - aggiungeil sindaco - per domare completamente gli ultimi focolai, mettere insicurezza ciò che rimane dell'edificio e verificare eventuali danni in quelli nelle immediate vicinanze. Finita l'emergenza le autorità indagheranno su cosa e perché abbia portato a questo incidente».
E soprattutto se dentro il capannone era tutto in regola.

Appena scoppiato l'incendio infatti molti testimoni hanno notato schizzare fuori dalla struttura almeno una decina di cinesi che si sono rapidamente dileguati come avessero qualcosa da nascondere. Forse personale che lavorava in nero se non addirittura immigrati clandestini sfruttati come schiavi.

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