Cronaca locale

Le figure oniriche dell'inglese Ivan Seal Da De Cardenas le frontiere della pittura

L'artista presenta una sua ricerca che spazia tra figurazione e scultura

Mimmo di Marzio

Chi voglia avere lumi su quali direzioni stia prendendo l'arte d'oggi farà bene a frequentare le gallerie private che fanno ricerca, indipendentemente dalla tendenza al proliferare delle fiere, luoghi accattivanti per i collezionisti ma che non sempre si prestano alla meditazione. La galleria Monica De Cardenas va certamente tenuta d'occhio dagli amanti della pittura, genere artistico più vivo che mai in Occidente come nei mercati emergenti, a sud ad est del mondo. In Europa, il Regno Unito continua ad essere per la pittura contemporanea un bacino prolifico e interessante, con linguaggi in molti casi rivoluzionari; basti pensare alle esperienze di Banksy, Cecily Brown, David Hockney, Chris Ofili e, andando a ritroso, Francis Bacon e Lucien Freud. La mostra di Ivan Seal inaugurata ridosso della Art Week milanese, dice molto su una nuova generazione di artisti che utilizzano il medium pittorico superando le tradizionali barriere tra figurazione e astrazione, bidimensionalità e «quarta dimensione», in una ricerca che vede l'iconografia viaggiare attraverso spazio e tempo. I soggetti delle sue tele dipinte ad olio o a tecnica mista, traggono origine da un mondo onirico e al contempo legato a immagini familiari e infantili, come le statuine di porcellana collezionate dai suoi genitori. L'artista di Stockport, che ha scelto di vivere e lavorare a Berlino, è chiaramente figlio di quella scuola neoespressionista che ha condizionato uno stile sempre in bilico tra vita e morte, ovvero tra la pulsione al disfacimento della forma e il colorato consumismo della pop art. Nel suo caso, la dinamica tra le superfici luminose e il segno forte della materia, la dicotomia tra figura e sfondo, danno vita ad un effetto quasi scultoreo dell'immagine. Per questa mostra, l'artista ha chiesto alla gallerista di scegliere alcune sue opere degli anni 2012-18; questa selezione in seguito ha ispirato la creazione di nuovi dipinti che chiama «reaction paintings».

L'artista, che sta per inaugurare la mostra personale presso il FRAC di Auvergne in Francia, ha già esposto presso le gallerie Carl Freedman a Londra, RaebervonStengelin a Zurigo e Anton Kern a New York.

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