Cronaca locale

Film e documentari sul Brasile che cambia

Al Mic l'ottava rassegna dedicata al Paese sudamericano. Proiezioni, incontri e musica

Patrizia Rappazzo

«Aria di Brasile» con la più importante rassegna cinematografica sul paese sudamericano, Agenda Brasil, ospite al Mic (fino al 14 luglio) che presenta un vasto e articolato programma per riflettere sulle contraddizioni di una grande nazione, ricca ma violenta e piena di disuguaglianze. Le recenti vittorie a Cannes del realismo magico, in stile western, di Bacurau (premio della giuria) e del toccante racconto al femminile A Vida Invisível de Eurídice Gusmão (vincitore alla sezione competitiva «Un certain regard») confermano la vitalità del cinema brasiliano contemporaneo, e la programmazione dell'ottava edizione del festival avvalora questo scenario. «Il cinema è un'occasione per fare il punto sulla cultura e su quel magma incandescente che continua a essere la società in Brasile», spiega Regina Nadaes Marques, direttrice del festival. Organizzato dall'Associazione Vagaluna e prodotto da Christoffel Promozioni e Produzioni, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana, il festival presenta una selezione di 13 titoli in competizione, 4 fuoriconcorso e un pacchetto di cortometraggi, prodotti in Brasile e Portogallo, in collaborazione con FESTin. Numerosi e vari i temi proposti che spaziano dalle influenze del passato sulla vita attuale nel paese, ai disagi della gioventù, all'AIDS e le relazioni di coppia, restituendoci le immagini contraddittorie di un paese affascinante e tormentato. La musica, una delle più importanti espressioni culturali del Paese, compare anche quest'anno con l' imperdibile Clementina, di Ana Rieper, il 13 alle 19.30 sulla vita di Clementina de Jesus nota sia per la sua voce eccezionale, ma anche per i testi poetici, i tamburi e il repertorio religioso di origine africana (con aperitivo in terrazza e dj set). Tra i titoli in programma, il 9 luglio il documentario Tente entender o que tento dizer, di Emília Silveira che affronta il quotidiano di sei persone sieropositive provenienti dalle più svariate classi sociali; a seguire un film sulla conTroversa bevanda «Ayahuasca», Santo Daime, nome per il quale è conosciuta, raccontata attraverso l'esperienza personale del regista Fausto Noro, presente in sala. Le proiezioni della giornata si concludono con Inferninho, alle 21, regia di Guto Parente e Pedro Diógenes, lungometraggio pluripremiato in Brasile e all'estero, sulla vita e i sogni di Deusimar, padrona di un night.

Da non perdere il 10 alle ore 19 Aurora 1964, dell' italiano Diego Di Niglio, in sala, racconto sulle vite segnate dal regime militare instaurato dopo il colpo di stato del 1964; e O banquete di Daniela Thomas, racconto di una cena tra giochi di potere, erotismo e colpi di scena.

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