Chiara Campo
Barriere di cemento in piazza Duomo, corso Como, agli ingressi del Salotto o tra i vicoli di Brera. Milanesi e turisti hanno visto spuntare nelle ultime settimane new jersey antiterrorismo nei punti clou della città. La mappa delle possibile zone rosse si è allungata dopo l'ultimo (ed ennesimo) attacco a bordo di un furgone lanciato sulla folla, quello del 17 agosto sulle Ramblas a Barcellona che ha costretto i vertici della sicurezza a rafforzare ancora le misure nel capoluogo. Sono stati installati oltre un centinaio di jersey e altri ancora ne arriveranno, come ha anticipato ieri il sindaco Beppe Sala. Nei prossimi giorni farà il punto con il questore Marcello Cardona e il prefetto Luciana Lamorgese, «discuteremo dei sistemi di difesa alla new jersey - ha confermato -, oggi ne abbiamo in giro un centinaio e probabilmente ne serviranno ancora, non credo molti di più». Ma «stiamo verificando anche il modo per renderli compatibili con il luogo, penso alla Galleria e non solo». Sala ha incaricato l'assessore all'Arredo Urbano Pierfrancesco Maran di studiare modelli di sicurezza alternativi «anche a livello internazionale», possono essere «non solo jersey, va bene anche la grande fioriera, purchè all'interno abbia un'anima forte» antisfondamento. Vedrà cosa offrono le società anche fuori dall'Italia «poi decideremo come fare, ovviamente viene prima la sicurezza e poi l'abbellimento del sistema». Dopo l'attacco a Barcellona l'architetto Stefano Boeri è stato il primo a proporre le «fioriere blindate», le sta sperimentando da qualche giorno Firenze in alcune zone. Esistono dei pilomat (prodotti dalla società inglese Marshall) che non si spezzano neanche se un camion ci si lancia contro a forte velocità. Anche Nizza dopo l'attentato sulla promenade des Anglais del 14 luglio 2016 ha investito sui pilomat. E le panchine-jersey sono un'altra proposta allo studio per il centro storico. Polemizza il capogruppo regionale Fdi Riccardo De Corato: «Collocare oggi cento o persino mille jersey non è la soluzione. Servono azioni forti come i Daspo per i clandestini e la tolleranza zero per le moschee. E avremmo dovuto bloccare in tempo l'invasione di migranti e clandestini».
Il sindaco ha parlato brevemente anche di sicurezza nelle aree verdi della città dopo il caso della donna di 81 anni violentata in pieno giorno al parco Nord: «Bisogna soprattutto garantire più illuminazione e presenza delle forze dell'ordine nei parchi». E dopo l'apertura del ministro dell'Interno Minniti al sindaco di Roma Virginia Raggi all'uso delle caserme per affrontare l'emergenza abitativa e profughi, Sala si allinea: «Le caserme sono un patrimonio da utilizzare anche perchè non funziona lasciare immobili vuoti per tanto tempo quindi bene l'uso transitorio. Anche il Comune ha tanto patrimonio inutilizzato e non va bene. Certamente si dovrà ragionare quest'autunno sul post Montello»: l'ex caserma che sta ospitando i migranti dovrà essere liberata entro fine anno per accogliere le forze dell'ordine oggi di stazione in piazza Sant'Ambrogio, nella sede destinata al campus della Cattolica.
Il capogruppo di Fi Gianluca Comazzi avverte: «L'attenzione del sindaco si concentra sulle caserme vuote, speriamo che la giunta inizi a guardare in casa propria e a rendere disponibili i 2.200 alloggi popolari gestiti da Mm in questo momento disabitati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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