Dopo mille tentennamenti e colpevoli, anzi colpevolissimi ritardi, sembra che finalmente sia arrivato il momento di ricordare anche quello che per troppo tempo (e incredibilmente anche oggi) non si è voluto ricordare. Sangue italiano che in troppi a sinistra e purtroppo anche nel centrosinistra continuano a umiliare. Con un ostinato sforzo di nascondere quello che non si può nascondere e un esecrabile disprezzo per morti, da sempre considerati di serie B dal pensiero dominante e perfino dalla storiografia di regime che per decenni li ha perfino tolti dai libri di scuola.
E, invece, partiranno finalmente a gennaio e si concluderanno in pochi mesi i lavori per realizzare il monumento dedicato «a perenne memoria degli infoibati e agli esuli istriani, fiumani e dalmati». Un'opera firmata dall'artista Piero Tarticchio che sarà realizzata da un marmista. La fine della lunga battaglia ingaggiata con sindaci e amministrazioni di centrosinistra dal Comitato pro Monumento che ha raccolto i fondi necessari, la maggior parte garantiti dalla Fondazione Bracco, in memoria delle origini istriane e del destino di esuli della famiglia.
Dall'Amministrazione l'impegno alla realizzazione del basamento dell'opera che sarà collocata in piazza della Repubblica. «Abbiamo sostenuto con convinzione questa iniziativa facendo seguito a quanto richiesto anche dal consiglio comunale», spiega l'assessore Pierfrancesco Maran promettendo che «tra qualche mese la statua sarà posata a consolidamento della volontà dell'Amministrazione di rendere giustizia, attraverso un simbolo concreto, alle vittime di una pagina tragica». Felice il presidente del Comitato Romano Cramer che ringrazia «il professor Massimo Pellegrinetti, docente di Tecnologia ed uso del marmo dell'Accademia di Belle Arti di Brera, per l'encomiabile consulenza e collaborazione nella realizzazione di un sogno della Comunità degli Esuli giuliano-dalmati di Milano». Aggiungendo che «la Federesuli, organo nazionale delle associazioni degli esuli giuliano-dalmati e il Comitato stesso provvederanno a gestire gli inviti alla cerimonia di inaugurazione rivolti alle massime autorità dello Stato e agli ambasciatori della Repubblica di Slovenia e della Croazia, nello spirito di condivisione della storia e dei valori europei».
Soddisfatto anche l'assessore regionale di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato: «Sin dai tempi di Giorgio Almirante questa è stata una battaglia storica per la destra italiana. E a Milano la richiesta di erigere questo monumento fu avviata da Fdi e da me nel 2014, durante l'Amministrazione Pisapia, assieme al professor Cramer dopo che il centrodestra aveva già provveduto a intitolare una strada ai Martiri delle Foibe vicino a piazza Istria.
Sono certo che la nostra stessa soddisfazione sarà condivisa dalle associazioni dei giuliano dalmati, a cui la storia italiana ha negato per oltre mezzo secolo il riconoscimento delle pene sofferte. Pene che peraltro sono state riportare nell'intenso e bellissimo film Red Land (nella foto) che andrebbe proiettato nelle scuole».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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