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Follia radicale: in città tre stanze del buco

Follia radicale: in città tre stanze del buco

Le prostitute rilasceranno lo scontrino fiscale dopo la prestazione e potranno praticare solo in determinati orari. Avranno la partita iva, proprio come un qualsiasi altro esercizio commerciale, e pretenderanno l’uso del preservativo. Questo il progetto dei Radicali per regolarizzare la «professione». Alla faccia delle ordinanze della Moratti che cercavano di arginare il fenomeno della città a luci rosse.
L’epoca dei divieti sembra terminata, ora la musica è cambiata. «Il nostro è un approccio pragmatico - spiega il capogruppo a Palazzo Marino, Marco Cappato - non ideologico». Si punta a seguire il modello europeo e le prostitute riceveranno i clienti in appartamenti o in simil negozi, gestiti da privati o da cooperative. Milano si potrebbe quindi trasformare in una nuova Amsterdam, magari con le signorine hot che fanno bella mostra di sé in vetrina. «In questo modo cercheremo di rubare una fetta di mercato ai giri mafiosi e malavitori di sfruttamento della prostituzione o, peggio ancora, delle minorenni».
I comitati dei Radicali cominciano la raccolta di firme: ne servono 5mila per avvallare l’iniziativa. La delibera di iniziativa popolare sarà poi presentata in Consiglio comunale, assieme a due altre proposte. Una sul testamento biologico e una seconda, che sicuramente farà discutere, sulla stanza del buco. Che ora si chiama stanza salvavita e da iniezione, ma che di fatto rappresenta una zona franca per i tossici. Il partito di Pannella ne chiede al Comune almeno tre, gestite da volontari e medici specializzati. Qui i drogati potranno trovare siringhe nuove e ricevere un’analisi gratuita e immediata delle sostanze acide che stanno per ingerire o inalare. «Questo va considerato un servizio per combattere le malattie infettive e lo scambio di siringhe - spiegano i radicali -. Nelle stanze salvavita infatti si potrà avere tutta l’assistenza medica necessaria». Insomma, si vuole andare incontro ai consumatori di droghe che spesso, si legge nella proposta di delibera, «assumono sostanze in condizioni igieniche e di stress psicologico le peggiori possibili, senza alcuna rete di protezione sanitaria in caso di sovradosaggio». Come a dire: il fenomeno esiste, tanto vale gestirlo al meglio. Si fa leva sul fatto che oggi la legge nazionale non escluda le sale di iniezione ma punisce solo lo spaccio. «Con le sale potremmo ridurre il danno». Sull’argomento i Radicali si aspettano l’appoggio del sindaco Giuliano Pisapia che, a suo tempo, nei panni di parlamentare, aveva sostenuto il progetto delle stanze del buco. Ma ora a circolare non c’è solo l’eroina, c’è un intero universo di droghe che, con tutta probabilità, non verranno nemmeno lontanamente intercettate dal progetto dei radicali.
Cappato e compagni lottano anche per il testamento biologico. «Dopo il caso Englaro - spiegano - abbiamo capito che, anche in caso di assenza di un testamento vero, le volontà di una persona vanno prese in considerazione».

Da qui la raccolta di firme perché si arrivi a poter consegnare negli uffici del Comune una testamento biologico in busta chiusa e sigillata «utilizzando il modello di istanza di conservazione e archiviazione messo a disposizione dall’amministrazione comunale». L’istanza andrebbe presentata in duplice copia e firmata davanti all’addetto comunale. Chi fa testamento riceverà anche una ricevuta.

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