Formigoni: «Così si alimentano i conflitti» E il Carroccio chiede le dimissioni di Rota

Le definisce «scene da terzo mondo» Matteo Salvini segretario lombardo della Lega. E senza tanti giri di parole punta il dito contro il presidente Atm: «Si vergogni e si dimetta. I lavoratori di Atm e i passeggeri sono stati lasciati allo sbando». Panico, traffico in tilt. Passeggeri in metrò impauriti e automobilisti imbottigliati in auto imbufaliti. «È evidente che siamo al limite delle condizioni di sicurezza. Quello che è accaduto sulla MM1 ha dell'incredibile - ha rincarato Roberto Biscardini segretario del Psi - L'amministrazione deve accertare le responsabilità con assoluto rigore e chi ha sbagliato paghi. Certo lo sciopero è un aggravante, ma non basta per creare questa situazione». Non avevano ancora smesso di fregarsi le mani dalla contentezza i sindacati, ammettendo che le adesioni alla protesta erano state altissime, che in città al caos si sommava caos. Ai primi disagi al mattino, il governatore Formigoni twittato che «lo sciopero sta mettendo in ginocchio le nostre città, e mette in conflitto gli interessi legittimi dei cittadini con quelli altrettanto legittimi dei lavoratori. Occorre trovare altre modalità per risolvere i contrasti». Poco dopo gli aveva fatto eco l'assessore al Traffico del Pirellone Raffaele Cattaneo che in serata di fronte alla quantità di disagi che si erano verificati, si chiedeva: «Mi domando se non sia necessaria una riflessione sulle modalità con cui consentire ai lavoratori del comparto del trasporto pubblico locale di far valere i loro pur legittimi diritti senza prescindere da quelli altrettanto legittimi degli altri lavoratori pendolari». Non solo. «Evidentemente c'è bisogno di rivedere qualche regola al fine di tutelare di più un servizio delicato, essenziale e per molti insostituibile come il trasporto pubblico locale». E mentre il Codacons annuncia una class action, il consigliere comunale di Fli, Manfredi Palmeri si scaglia contro «le fasce di salvaguardia che non salvaguardano» e che «da tempo non sono più strumento di garanzia. Sembra che qualcuno pensi che nella nostra città ci sia un contesto in cui esistono le fabbriche con quegli spostamenti e quegli orari». E aggiunge: «I milanesi sono stati massacrati ed è evidente come vi sia stato una contrapporsi con le utenze popolari più che un incalzare le controparti. Ci sono state anche scene non degne di un contesto civile... Vedere lavoratori contro lavoratori e disagi per la fasce più deboli deve richiamare tutti, per primi i sindacati, a identificare e favorire metodi e termini diversi con cui affrontare la questione. Doveroso il rispetto per chi deve vedere rinnovato il proprio contratto, ma questa necessità non può colpire gli altri, a partire da chi non ha tutele e mezzi». E proprio di «nuove modalità relative allo sciopero nel trasporto pubblico locale» parla anche De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale: «Pur rispettando i diritti inviolabili dei lavoratori, deve trovare una risposta dall'Authority e sopratutto dal Parlamento».

Un gran polverone, quando poi la protesta degli autisti qui in città era soprattutto di «solidarietà di categoria» come aveva fatto notare il presidente di Atm Bruno Rota perché «l'azienda ha già anticipato da luglio in parte le correzioni contributive».

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