Andare oltre il centrodestra, perché l'alleanza tra Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega non è sufficiente per sconfiggere il centrosinistra di Renzi. Nei discorsi ai vertici di Forza Italia è questa una delle preoccupazioni più sentite: «catturare» la società civile. Un tema particolarmente sentito nel caso in cui a vincere le primarie della sinistra sia Giuseppe Sala. Il manager, ex ad di Expo e già city manager con Letizia Moratti, punta a un accordo con l'Ncd che riproporrebbe a livello milanese l'alleanza di Roma.E certamente Sala, che sta lavorando con quest'obiettivo, ha più chance di allargare ai centristi rispetto agli eredi più o meno designati dal sindaco, Giuliano Pisapia: Francesca Balzani, la delfina, assessore al Bilancio ben vista in ambienti più radical e vicini a Sel e l'assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino che in questi anni si è anche lui connotato con un profilo molto di sinistra.Anche per questo un filone consistente del centrodestra spinge per ritardare la scelta del candidato al giorno dopo il 7 febbraio, quando sarà chiaro se Sala riuscirà davvero a sconfiggere quel che resta dell'eredità di Pisapia. Nonostante il sindaco assicuri di avere un atteggiamento super partes, tutti sanno che i suoi favori sono per la Balzani, con la quale è andato in visita a Renzi al Nazareno, per ottenerne un via libera alla candidatura, sia pure a denti stretti.Nell'attesa, i movimenti di Forza Italia sono rivolti ad ampliare il consenso verso il centro. «Se le periferie sono campi d'azione di Matteo Salvini e della Lega - ragiona la coordinatrice regionale azzurra, Mariastella Gelmini -, per noi è necessario dialogare con il centro, con le professioni, con la moda, il design, il sociale, la sanità, il volontariato. È importante raccogliere un elettorato più colto e articolato che, secondo i sondaggi, in questo momento ci sfugge». L'attenzione è rivolta anche al mondo della cultura, dell'università ma anche dello spettacolo, con «programmi di rilancio di cinema e teatri». Tra i progetti principali di Forza Italia, iniziative in favore delle banche di credito cooperativo. «Dopo Intesa e Unicredit, le BCC sono il nostro presidio più importante sul territorio e tra i nostri obiettivi c'è quello di difenderle dalla politica del governo» dice Gelmini.All'interno di Forza Italia è d'attualità anche un eventuale rinnovo dei vertici regionali. Nelle settimane passate un ricambio, o comunque una rivisitazione degli equilibri, è stato chiesto da più parti. E i congressi che si stanno celebrando in questi mesi in Lombardia possono essere un anticipo del voto per il coordinamento regionale. «Credo che si esca dalla crisi solo con un bagno d'umiltà, votando e aumentando il tasso di democrazia interna a Forza Italia. Se si andrà al congresso per eleggere il nuovo coordinatore regionale, come io mi auguro, sarà un modo per dare dinamismo al partito e chiamare a raccolta il nostro mondo» spiega Gelmini. Lei progetta di essere della partita, nel caso in cui Silvio Berlusconi decidesse di lanciare i congressi regionali.
«Sì, intendo candidarmi all'incarico, se si dovesse votare» spiega l'attuale coordinatrice lombarda. Insomma, i congressi come alternativa alle primarie: un modo di coinvolgere attivamente gli elettori e i simpatizzanti, per smuovere le acque e evitare che diventino stagnanti.SCot- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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