A fare campagna elettorale per Giovanni Toti arriva il vicepresidente della Regione, Mario Mantovani. Siamo al palazzo della Provincia di via Corridoni, per la manifestazione di Forza Italia di avvio alla corsa per le amministrative e le Europee del 25 maggio. Sul palco a dirigere i lavori l'eurocandidato Giovanni Toti, la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini e il coordinatore cittadino, Giulio Gallera. Sala strapiena: mille persone e posti in piedi. «Toti, tu sai che ho l'ordine di votarti e per questo sarai il primo nel Nordovest» dice con tono scherzoso Mantovani. Toti sta al gioco: «Speravo lo facessi convintamente». E Mantovani: «Più convinto di così...». Risate generali.
Toti sfodera ottimismo sui risultati di Forza Italia: «Vogliamo trasformare il 25 maggio 2014 nella replica del 27 marzo 1994. Abbiamo finito i primi 20 anni e ne iniziano altri venti. Siamo stati troppo timidi con l'Europa e con i nostri alleati. Penso a certi cespuglietti che si limitano a dire euro sì o euro no». Ma il problema è più complesso: «Chi decide le politiche della banca centrale? Chi decide se aiutare con un po' di inflazione i Paesi del Mediterraneo?». Si è parlato di Marina, Piersilvio o Barbara Berlusconi come possibili eurocandidati. Toti esclude: «Non credo. L'ha smentito il presidente, l'ha smentito la famiglia. Darei il capitolo decisamente per chiuso».
Chiuso anche il capitolo della candidatura di Mantovani. «Anche se mi avete messo a parlare tra i candidati alle Europee, non ho nessuna intenzione di candidarmi né di rubare il posto a qualcuno. Sto bene dove sto». Ovvero a Palazzo Lombardia. Rilancia la richiesta della Regione, sostenuto da tutto il centrodestra, di trasformare la Lombardia in regione a statuto speciale: «Non siamo indipendentisti come i veneti, ma l'autonomismo di cui parla il capogruppo Pedrazzini è importante». Poi fa la sua dichiarazione di voto per Licia Ronzulli e - semmai - anche per Lara Comi.
A questo punto è Iva Zanicchi ad arrabbiarsi. Quando sale sul palco vestita di fucsia, dice: «Ma come, Mantovani? Voti solo Toti, Gelmini e Comi? E la povera Zanicchi? Vai a quel paese». Poi racconta che, mentre la prima volta è stato Berlusconi a chiederle di candidarsi e tutti la sconsigliavano perché con «Ok il prezzo è giusto» faceva un sacco di soldi e con la politica sarebbe andata incontro solo a guai. Adesso, due giorni fa, è stata la lei, la Iva, ad andare da Silvio giovedì scorso. «Ma come, vuoi ricandidarti? Mi ha detto lui. E io: sì, per favore!». Poi: «Spero di averlo convinto».
Quando tocca a Licia Ronzulli, difende «la famiglia che è mamma e papà e non genitore uno e due». Ma soprattutto chiede «un'Europa più solidale e che non ci lasci da soli con i barconi al primo flusso migratorio».
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