Sabrina Cottone
Fabio Altitonante, coordinatore cittadino di Forza Italia, sorpreso dal 20 per cento?
«No. Anche se siamo partiti da una situazione difficile, il nostro obiettivo era il 20% già ad ottobre, quando siamo partiti con l'iniziativa «Rialzati Milano» al Dal Verme. C'era Silvio Berlusconi e da lì c'è stato il cambio di marcia».
Come si spiega che Forza Italia abbia quasi doppiato una Lega che puntava al sorpasso?
«La gente preferito la concretezza alle ruspe. Abbiamo proposto soluzioni concrete e realizzabili, per aumentare i livelli di sicurezza, ridurre le tasse e dare un nuovo impulso allo sviluppo della città, senza promesse e illusioni. Gli amici della Lega hanno saputo intercettare il malessere, noi abbiamo risposto a questo malessere».
Di chi è il merito?
«Il merito è di una squadra di cui mi onoro di far parte: abbiamo animato la città con gazebo dal centro alla periferia. Ma il più grande merito è di Silvio Berlusconi».
È un momento delicato per il leader di Forza Italia.
«Vinceremo per lui e aspettiamo lui per festeggiare. Il momento clou di questa campagna è stato proprio con Berlusconi a Baggio e Lorenteggio, nei quartieri popolari storici di Milano, che dopo cinque anni di Pisapia sono diventati periferia abbandonata».
Una previsione secca su come finirà il 19 giugno?
«Vinciamo, perché a Milano c'è voglia di cambiamento e Parisi interpreta al meglio i bisogni di famiglie, imprese, commercianti, pensionati e soprattutto di chi oggi è in difficoltà».
Teme un certo disimpegno leghista e degli altri alleati al ballottaggio?
«Assolutamente no, perché c'è voglia di vincere da parte di tutti. Il centrodestra vuole tornare a governare e Milano ha bisogno di un governo di centrodestra».
Qual è la differenza principale tra Parisi e Sala?
«Parisi significa meno tasse e più servizi, attenzione ai piccoli problemi come ai grandi progetti strategici per il futuro della città».
Se vince Parisi, che squadra di assessori immagina per Forza Italia?
«Prima pensiamo a vincere. Le decisioni sono del sindaco e del coordinatore regionale, Mariastella Gelmini, ma Forza Italia è in grado di proporre una squadra competente, fresca e giovane».
Dove si vince o si perde la partita?
«Nei quartieri storici di Milano».
Che cosa teme di più?
«Il nostro nemico è l'astensionismo. Ogni cittadino è importante il 19 giugno, ogni cittadino rappresenta il cambiamento».
Qual è la ricetta per combattere l'astensionismo?
«Semplice: dobbiamo comunicare a tutti che domenica dalle 7 alle 23 si vota per cambiare. Dobbiamo far tornare i nostri e far venire i cittadini che non hanno votato al primo turno».
Faccia un appello. A chi sceglie di rivolgersi: ai grillini, ai moderati indecisi, alla destra astensionista?
«A tutti i cittadini che sognano una Milano diversa, che torni a essere città delle opportunità».
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