Fratelli coltelli a sinistra E Pier conta amici e nemici

Sel chiede a Majorino o Balzani di ritirarsi Centrodestra ai gazebo e il 18 «Tavolo Milano»

Solo Majorino, solo Balzani o tutti e due? È questo il tema che in questi giorni appassiona la sinistra milanese. Paradossalmente a porre il tema è Anita Pirovano, segretaria cittadina di Sel, in un'intervista a Repubblica: «Due nomi a sinistra sono troppi». Un invito a ritirarsi che sembra rivolto a Pierfrancesco Majorino, uomo di riferimento della sinistra dem, ma che non esclude Francesca Balzani, l'ultima arrivata nella gara.Oggi si riunirà la direzione nazionale di Sel e forse qualcosa si chiarirà. I nemici giurati di Giuseppe Sala, al punto da aver minacciato di non partecipare alle primarie in presenza del manager Expo, recepito come un corpo estraneo, dovranno dire una parola definitiva sul loro ruolo, anche se ormai sfilarsi per Sel è diventato difficile. Colpisce però che Sel, che pare decisa a partecipare alle primarie del centrosinistra del 7 febbraio, non presenti un candidato proprio, come era accaduto alle primarie del 2010 con Giuliano Pisapia: seppure civico e indipendente, ben radicato nella vita e nella borghesia milanese, era recepito da tutti come l'uomo di Sel e dell'allora in auge Nichi Vendola. L'erede di Pisapia, come ormai è universalmente chiaro, è Francesca Balzani, spinta dal sindaco e da tutto il suo giro, a partire da Gad Lerner, ma anche da supporter a sorpresa come l'archistar Stefano Boeri. Questo non significa che per lei sarà una passeggiata con gli elettori e i vertici di Sel, perché i legami di Majorino con quell'ambiente sono da sempre solidi e si sono fortificati in questi anni di assessorato al Welfare.Majorino ha riunito i suoi, quella che lui e compagni chiamano un po' scherzosamente «direzione strategica», per capire su chi può ancora contare per portare avanti la propria candidatura. I civatiani sembrano più orientati verso la Balzani, Carlo Monguzzi tenta almeno formalmente di mantenersi equidistante, a spingere su Majorino perché non molli è la sinistra del Pd, da Francesco La Forgia a Matteo Mangili a Alessandro Cornelli, la giovane classe dirigente dem scavalcata da Giuliano Pisapia. Ma soprattutto Majorino sembra poter contare su vasti ambienti della Cgil, nonostante gli antichi legami della Balzani con il sindacato e con Sergio Cofferati tengono aperte anche a lei le porte di quel mondo. Tra i due è lotta all'ultimo consenso. E se uno dovrà sacrificarsi, Majorino è colui che ci perderebbe la faccia.Nel centrodestra intanto si tenta di accelerare.

Sabato gazebo in tutta la città per intervistare i cittadini sui temi che stanno loro a cuore. Mariastella Gelmini ha convocato per il 18 dicembre il Tavolo Milano con i parlamentari azzurri. Sarà il primo momento di confronto ufficiale.

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