Il fuggiasco tradito da una donna

«Cherchez la femme» è la famosa espressione usata da Alexandre Dumas nei «Mohicani di Parigi». Ed è quello che hanno fatto i carabinieri quando hanno avuto la certezza che fosse proprio Salvatore Rugolo il bandito fuggito dopo la sparatoria alle poste di Cogliate. E «trovata la donna», vale a dire la sua ex moglie, i militari l'hanno seguita scoprendo che si recava ogni giorno in un appartamento di Cinisello. Un locale intestato a una società su cui sono in corso accertamenti per rilevare eventuali complicità o, forse più banalmente, un affitto in nero. Ieri a mezzogiorno la cattura, utilizzando un centinaio di uomini con antiproiettile e caschi poiché l'uomo era armato e pronto a sparare. Una presenza che ha scoraggiato qualsiasi reazione. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta chiamandolo per nome, il ricercato ha dato un'occhiata fuori si è subito arreso.
Finisce così una caccia iniziata due settimane fa, dopo che Rugolo, 49 anni, e Fabrizio Bartelle, 48, erano usciti con 15mila euro dall'ufficio postale. Intercettati, riuscirono a disarmarne un carabiniere e ingaggiare una sparatoria, in cui rimasero feriti Bartelle e il militare, mentre Rugolo riuscì a fuggire. Impossibile strappare informazioni al complice: «Non vi dico un bel niente», iniziano le indagini per dare un nome al fuggiasco. Inutile contare sui cellulari: i due banditi conoscono questa tecnica investigativa e pertanto non portano con se apparecchi, hanno finora usato schede intestate a stranieri e comunque non hanno mai comunicato direttamente tra loro. Inoltre per non lasciare impronte o tracce di dna, prima di indossare i guanti hanno avvolto i polpastrelli nello scotch.
In un cestino poco distante le poste però i militari trovano un coltello che, insieme a pistola 7.65, faceva parte dell'arsenale del fuggiasco. Da lì si ricava una impronta, vecchia e piuttosto degradata, ma si comincia comunque a elaborarla. Nei giorni successivi si accerta che Bartelle ha un cognato pregiudicato, anche se entrambi sono da tempo separati dalle due sorelle. Le sue impronte vengono confrontate con quella del coltello e coincidono: il rapinatore è stato identificato, ora bisogna trovarlo. E così la ex moglie, residente a Cinisello, viene messa sotto controllo, insieme ad altre decine di persone tra amici, parenti e ex conviventi del ricercato in Lombardia e in Piemonte, scoprendo che si reca ogni giorno in via Marafante 1. Un breve accertamento e tutti gli appartamenti risultato abitati tranne uno al piano rialzato.
Scattano gli appostamenti, l'uomo non esce mai, solo una volta si affaccia brevemente alla finestra e viene fotografato. Ieri l'operazione, l'edificio viene circondato, l'uomo non ha scampo e si arrende consegnando la pistola del carabinieri, la sua l'ha persa invece nella fuga.

Ma non il bottino, quasi tutto speso nella di latitanza. Poche parole per il militare ferito «Mi dispiace per lui» e per la ex moglie «Non le rimprovero di avermi fatto prendere. Dopo tutto anche se siamo separati io ho amato sempre e solo lei».

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