Fuochi d'artificio che squarciano il cielo per oltre mezz'ora. Lanciati in aria da un gruppo di magrebini tutti riuniti in strada e senza mascherine per festeggiare chissà quale ricorrenza, chissà quale evento. Naturalmente in barba al lockdown, alla zona rossa e a qualsiasi buona regola imponga, in un momento così critico per la nostra città e tutto il Paese, di attenersi al minimo indispensabile e di assumere atteggiamenti parchi per non creare assembramenti.
Siamo in via Zamagna, all'angolo con via Tracia, poco prima delle 19 di sabato. Nessuna violazione almeno al coprifuoco, quindi? No, o quasi, se si pensa che solo la sera precedente, venerdì, era successo lo stesso, ma dopo la mezzanotte, nel vicino piazzale Selinunte, ad opera, pare, di un gruppo di rom che lì occupano abusivamente alcune case popolari.
«Se si eccettua qualche sporadica chiamata al numero unico per le emergenze 112, ormai la gente non fa più un plissé. Certo, con noi del Municipio le persone si lamentano, poi fanno qualche scatto con il telefonino, me lo girano, lo posto su Facebook e...Quel che emerge è che accade anche altrove, ad esempio in zona Forze Armate, nell'area di via Creta» ci spiega Francesco Giani, capogruppo per la Lega al Municipio 7 dove è presidente della commissione Commercio e la cui foto ieri ha raccolto consensi sui social.
Facciamo un salto in zona. «Da queste parti servirebbe un presidio fisso ma non c'è mai stato...Lo abbiamo chiesto tante volte» fa notare una signora con la mascherina che ieri mattina correva spedita con le borse della spesa verso casa.
«Qui succede in continuazione - -spiega Marco, 23 anni, studente universitario e pasticcere part time -, la gente perbene c'è ma queste vie, anche se siamo a San Siro considerato un quartiere in, sono delle vere piaghe: abusivi di ogni genere, stranieri...Ecco: a noi fanno le multe se sgarriamo sul Dpcm, ma a loro nulla, non lo trovo giusto!»
E a proposito delle segnalazioni dei residenti una gran parte arrivano, come sempre, all'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato. Che tuona: «È intollerabile che in pieno lockdown qualcuno abbia potuto tranquillamente festeggiare con i fuochi in spregio a qualsiasi regola e controllo mentre ai cittadini normali viene chiesto di rispettare le restrizioni dovute all'emergenza sanitaria».
«Chi vive in queste aree mi ha confidato che spesso questi fuochi vengono esplosi per festeggiare il ritorno a casa di un detenuto o l'arrivo di un carico di droga e quindi - aggiunge ironico - di certo si tratta di festeggiamenti che non sono autorizzati sotto più di un aspetto..».
«Ricordo al sindaco Beppe Sala - conclude l'assessore regionale - che il consiglio comunale ha approvato da poco il nuovo regolamento per la qualità dell'aria che prevede, tra le altre cose,
anche il divieto di fuochi d'artificio tra ottobre e marzo. Come intenderà far rispettare questo regolamento se oggi, nonostante il lockdown, lascia che un intero quartiere venga illuminato a giorno come fosse Capodanno?».
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