Il futuro del «mare di Milano»

Nel post-Provincia l'Idroscalo diventa figlio di nessuno

«Quale futuro per Idroscalo, tra spending review e sviluppo metropolitano»: è il titolo del convegno che si tiene oggi, alle 14:30, a palazzo Isimbardi.

Il «mare di Milano» rischia infatti, nel cruciale passaggio istituzionale del post-Provincia, di restare «figlio di nessuno». E dunque anche di ritrovarsi con scarse risorse economiche, considerando che le casse degli Enti locali sono tutt'altro che piene. Un rischio che esiste nonostante i recenti numeri della struttura appaiano promettenti: la stagione estiva che si è appena conclusa ha visto infatti un aumento del 25 per cento delle presenze, (460.000 persone), gli accessi alle piscine sono addirittura triplicati. L'Idroscale ha ricevuto, dal 2010 ad oggi, investimenti pari a 6 milioni di euro per nuove opere, attraverso cofinanziamenti da parte di Provincia e Regione. Al contempo i ricavi sono dichiarati in crescita costante dal 2011, mentre i costi di gestione risultano in diminuzione. Circa 2.000 atleti si allenano ogni settimana nella struttura, che contribuisce a fare da vetrina a Milano grazie ai tanti eventi sportivi internazionali che ospita.

Nell'incontro di oggi a palazzo Isimbardi il direttore dell'Osservatorio metropolitano di Milano Bruno Dapei presenterà uno studio sull'Idroscalo, al quale seguirà poi una tavola rotonda cui parteciperanno oltre a Regione e Città metropolitana anche Coni, mondo universitario e

Fondazione Cariplo. Il dibattito, si legge nella nota stampa, nasce proprio dalla «preoccupazione che questa storica risorsa metropolitana possa trovarsi figlia di nessuno», privata di risorse e di enti che le gestiscano.

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