In galera anche «Cigarrito»: si stringe il cerchio sugli Ms13

Preso un altro del gruppo che ha ferito col machete il capotreno A Pero un egiziano minaccia i passanti con una grossa roncola

Le promesse si possono mantenere solo con fatti inequivocabili. In particolare le promesse degli investigatori. Così quando giovedì alcuni poliziotti si sono sbilanciati a dichiarare che li avrebbero «catturati tutti e sette», si era capito che la capitolazione della banda di giovani latinos responsabili dell'aggressione a colpi di machete al capotreno Carlo Di Napoli, impegnato proprio quella sera a controllare i biglietti dei ragazzi sudamericani sul convoglio del passante ferroviario fermo a Villapizzone, aveva tempi brevi. E così pare stia accadendo. A nemmeno 24 ore dal fermo (a cui venerdì sera è seguito l'arresto) del salvadoregno José Emilio Rosa Martinez e dell'ecuadoriano Jackson Jahir Peligro Lopez Trivino - rispettivamente il 19enne armato di machete che ha colpito il povero Di Napoli quasi staccandogli un braccio e l'amico di 20 anni che si è gettato sul collega fuori servizio del controllore, procurandogli un pesante trauma cranico - ieri la squadra mobile ha comunicato il fermo di un terzo componente del feroce gruppetto. Si tratta di un altro 19enne salvadoregno, Ernesto Alexis Garcia Rojas meglio noto come Smoking o Cigarrito per la sua passione per le sigarette. E, naturalmente, come gli altri due amici, appartenente alla banda giovanile latino americana degli Ms13. Con precedenti per associazione per delinquere, lesioni e rapina, già arrestato dalla polizia milanese, come l'amico Peligro, nell'ottobre del 2013 durante l'operazione «Mareros», Cigarrito avrebbe dovuto trovarsi nella comunità di Segrate dove è stato affidato in prova . Da lì, però, era sparito da qualche giorno ed è stato catturato venerdì notte dagli investigatori della sezione «criminalità straniera» della Mobile dopo un lungo pedinamento proprio per strada, in zona Porta Genova.

«Le immagini delle telecamere sul treno lo individuano in maniera incontrovertibile tra i giovani coinvolti nell'aggressione sul treno del passante ferroviario» ha spiegato ieri la vice dirigente della Mobile Serena Ferrari.

Tuttavia gli scenari inquietanti in questa Milano d'inizio estate sono più d'uno.

Dopo il machete, infatti, ecco spuntare una roncola. È quella utilizzata da un egiziano di 29 anni per minacciare dei passanti venerdì sera a Pero. L'uomo è stato arrestato la notte stessa dalla polizia con l'accusa di tentato omicidio, sequestro di persona e tentata rapina. Qualche ora prima il nordafricano era stato malmenato in un bar da due connazionali che avevano riconosciuto in lui l'autore dell'incendio della loro macchina, accaduto qualche giorno prima. Dopo la lite, l'egiziano è fuggito in strada e ha dato in escandescenze, tentando di coinvolgere peraltro persone che nulla avevano a che fare con la vicenda dell'auto. Ha estratto infatti dal suo zaino una grossa roncola che non ha esitato a puntare contro alcuni passati, pur senza ferire nessuno. Non si è fermato lì.

Sempre minacciando con la roncola (e stavolta gliel'ha puntata al collo) poco dopo ha costretto un altro straniero che passava di lì su un motorino a dargli un passaggio sul sedile posteriore e a fuggire con lui.

Fortunatamente l'egiziano non è andato lontano. Lui e l'uomo alla guida del motorino sono caduti e una pattuglia della polizia ha potuto fermarlo.

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