Un incontro tra il governatore Roberto Maroni e il premier Paolo Gentiloni, concluso con l'impegno ad aprire «un tavolo» per rivedere la vicenda dei superticket. Il governo ha impugnato la legge di bilancio della Regione e, come reazione, la Regione ha ritirato la delibera con cui dimezzava il tetto massimo dei superticket da 30 a 15 euro. È stato Maroni a spiegare le ragioni: «In via cautelare, in sede di autotutela, abbiamo dovuto sospendere la misura, perché, in presenza di una impugnativa, se la Corte Costituzionale tra un anno o due deciderà che è incostituzionale con effetto ex tunc, cioè dall'impugnativa del governo, noi saremmo chiamati a restituire tutte le somme». Con un'apertura al domani: «Se nei prossimi giorni si aprirà il tavolo tecnico e il governo ci annuncerà che ritira l'impugnativa, allora riprenderemo. In attesa di questo, la delibera è stata sospesa».
In sintonia l'assessore al Welfare, Giulio Gallera: «Se ritirano l'impugnativa, riattiviamo la delibera, tagliando a tutti la pressione fiscale». Gallera ha ricordato che in Lombardia il 62 per cento dei lombardi è comunque esente dal ticket, per età, patologie e condizioni economiche. Sono esenti da ticket anche le persone mobilità e in cassa integrazione e le famiglie con reddito fino a 18mila euro. In un mese avevano beneficiato della riduzione 230mila prestazioni. «È uno scontro politico fortissimo. Siamo sicuri di essere nel giusto - dice Gallera -. Abbiamo il diritto di utilizzare al meglio i risparmi che facciamo in Sanità. È inaccettabile la decisione del governo, perché la Lombardia è una regione virtuosa che ha fatto operazioni di efficienza e offerto prestazioni extra Lea, i livelli elementari di assistenza garantiti dallo Stato».
L'azzeramento del superticket fa parte del programma elettorale della giunta Maroni. «Noi riduciamo il ticket e recuperiamo le risorse dall'efficientamento del sistema. Loro invece ci hanno impugnato la legge di bilancio perché una legge nazionale dice che il gettito del ticket deve rimanere uguale.
Noi abbiamo contestato questo approccio, sostenendo che l'importante è che noi facciamo risparmi, anche da altre voci. La delibera che abbiamo fatto a fine gennaio è stata agganciata proprio a a questa interpretazione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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