Quasi tre milioni di affitti non pagati. A non versare i bollettini al Comune per i primi nove mesi del 2016 (l'ultimo trimestre sarà rendicontato a giorni) non è un inquilino qualsiasi, ma il «Seven Stars Galleria», l'hotel a sette stelle che vincendo un bando alla volta ha occupato i piani alti del Salotto. A svelare il debito ieri in Commissione Bilancio è stato il consigliere di Forza Italia Pietro Tatarella, che il 22 dicembre ha presentato una formale richiesta al settore Demanio per verificare se ci fossero situazioni di morosità. La dirigente ha confermato che i pagamenti non ancora effettuati dalla società presieduta da Alessandro Rosso, concessionario degli spazi dell'albergo e altri ancora da inaugurare in Galleria, a tutto il terzo trimestre 2016 ammontavano a 2,7 milioni di euro. Dopo l'interessamento di Tatarella, che la definisce ironicamente una «casualità», da 40 giorni come ha riferito ieri la dirigente del Demanio Laura Mari, «il Seven Stars versa regolarmente 10mila euro al giorno», un totale quindi di 400mila euro che rappresentano solo un sesto del debito accumulato. Sulla rigidità che dovrebbe tenere l'amministrazione però le posizioni tra Forza Italia e l'assessore al Bilancio Roberto Tasca sono distanti. «Se la Galleria - fa notare Tatarella - viene considerata la nostra gallina dalle uova d'oro non è accettabile che un inquilino possa non versare l'affitto per un anno intero senza che scattino provvedimenti». Più accondiscendete Tasca: «Se chiunque ritarda un pagamento con il Comune deve essere immediatamente oggetto di ingiunzione o cacciato, è una scelta politica ma una volta presa si applica su tutta la città. E in una situazione economica come quella in cui ci troviamo, un atteggiamento così proditorio sarebbe a mio avviso da irresponsabili. A breve manderemo gli avvisi di pagamento e sarà proposta la rateizzazione come prevede il regolamento».
E in Commissione si è fatto il punto sulla rendita della Galleria e sui bandi in corso. Palazzo Marino ha incassato l'anno scorso 26 milioni di affitti e nel Bilancio preventivo 2017 conta già di raggiungere quota 28, due milioni in più. Secondo il consigliere Fi Fabrizio De Pasquale andrebbe creata una fondazione, a maggioranza pubblica ma a gestione privata per triplicare le entrate. Tasca provoca, ma non sembra una boutade: «No alla fondazione, ma se siete coraggiosi potreste proporre una Milano Real Estate». Sulle polemiche di Fi sulla mancata tutela dei titolari della Locanda del Gatto Rosso e del Salotto che hanno investito nel rinnovo dei locali ma dovranno partecipare a gara per conservarli (la scadenza dell'asta è fissata il 20 febbraio) l'assessore si difende: «L'offerta economica vale il 40%, per il restante 60 abbiamo fissato dei punteggi per chi propone un orario di apertura più lungo la sera e chi conserva almeno il 50% dei dipendenti attuali, e il bando è aperto solo a proposte di ristorazione». Tra gli obiettivi del Bilancio 2017 è già scritta la «valorizzazione della Darsena»: Tasca anticipa che a breve passerà in giunta un regolamento per la gestione degli spazi («la prenderemo in carico noi, vediamo se possiamo fare meglio di Navigli Lombardi»). Saranno lanciate gare per gli spazi e i barconi. In questo caso gli incassi dovranno essere reinvestiti interamente nella manutenzione dei canali. E non ha trattenuto infine una frecciata all'ex giunta: «faremo una mappatura del patrimonio immobiliare perchè oggi non esiste, sono rimasto sorpreso».
E inizierà lunedì la discussione in Consiglio sul Bilancio di previsione 2017. LTasca e la vicesindaco Anna Scavuzzo due sere fa hanno incontrato i capigruppo di Forza Italia e Lega per sondare le strategie d'aula. Mercoledì è fissato il deposito degli emendamenti, la giunta ha lasciato ai partiti un «tesoretto» di un milione, fondi non ancora assegnati. Ma nel corso del faccia a faccia gli assessori hanno stretto sui tempi e i fondi: i conti in sostanza andrebbero approvati entro il 22 o 23 febbraio perchè il Comune deve inviare alle famiglie le lettere di pre-iscrizione agli asili. E la giunta vorrebbe che quel milione andasse tutto a coprire il taglio già annunciato dei fondi per le paritarie, o il Comune non potrebbe «acquistare» circa 400 posti asilo.
«Potevano scrivere diversamente il Bilancio, hanno fatto un errore e adesso vogliono che sia l'opposizione a risolverlo. Non vogliamo ricatti, per noi ci sono anche altri settori come la sicurezza da rinforzare» tuonano il leghista Morelli e l'azzurro Comazzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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