Gara a quattro per uno spazio di 131,8 metri quadri in Galleria. Si tratta del locale occupato fino ad oggi dalla gioielleria Currado, sotto i portici che si affacciano su piazza Duomo, al civico 21. L'asta lanciata dal Comune lo scorso dicembre si è chiusa ieri a mezzogiorno con 4 buste depositate, la commissione le ha dichiarate tutte ammissibili. Ora si riunirà a porte chiuse per esaminare le offerte tecniche e assegnare i punteggi (fino a 60 punti su 100) e in pubblico aprirà le offerte economiche. Per adesso bisogna accontentarsi dei nomi dei concorrenti: ha fatto un'offerta e prova a rimanere Currado, dovrà giocarsi il posto con la gioielleria LeoPizzo, che ha appena perso lo spazio nel Salotto (il contratto è scaduto un anno fa e l'asta per lo spazio è stata vinta dall'argenteria Del Vallino), con Yamamay e con BasicNet, la società che gestisce i marchi Superga, K-Way, Robe di Kappa. Nel bando la giunta ha fissato punteggi premianti alle attività commerciali «di eccellenza nel campo della vendita di gioielli, prodotti di alta moda, oggetti o arredi di design». La base d'asta partiva da 231.986 euro.
E aprirà oggi il nuovo «Cracco» in Galleria, il cafè-bistrot e ristorante del «masterchef» Carlo Cracco che riparte dal Salotto con una nuova sfida (anche) per conquistare stelle Michelin dopo la chiusura a fine 2017 dello storico locale in via Victor Hugo. «É stato un parto plurigemellare» ha scherzato ieri Cracco. Sono passati quasi tre anni dall'aggiudicazione dello spazio ex Mercedes messo a bando dal Comune e vinto dallo chef con un'offerta di un milione e 90mila euro all'anno. Prima c'è stato un ricorso, poi i lavori sotto l'attenta osservazione della Sovrintendenza sono durati più a lungo del previsto. Tant'è, oggi «Cracco» apre e c'è molta curiosità. Il locale si sviluppa su 5 piani con bar-bistrot al piano terra (interno e dehor), due aree del bancone dedicate a pasticceria e cioccolateria artigianale, cantina con oltre 2mila etichette di vini al seminterrato, il ristorante al primo piano con carta «in continuità» con le proposte di Victor Hugo, zona fumoire con un menu dedicato, al secondo piano una sala riservata agli eventi. All'inaugurazione ieri anche Lapo Elkann, Fabio Fazio, il sindaco Beppe Sala che ha ammesso: «Carlo ha fatto le cose in grande. La Galleria non ha sempre avuto periodi brillanti, negli ultimi tempi è tornata la Galleria dei milanesi, è una gioia vederla così».
La Regione infine ha deciso di assegnare altri 21 riconoscimenti alle botteghe storiche del territorio e l'unica attività di Milano ad entrare nel Registro regionale dei luoghi storici in quest'ultimo gruppo è il Caffè ristorante «Galleria». «Una bella soddisfazione - ammette Pier Galli, titolare e presidente dell'associazione dei commercianti del Salotto -. Oltre alle centinaia di turisti che, ormai in tutte le stagioni, entrano da noi per uno spuntino o solo per un caffè, arrivano ogni settimana tanti milanesi che amano frequentare il loro shopping center preferito.
Perché accanto alle grandi firme della moda in Galleria è rimasta l'aria della Milano che sa guardare dentro di sé. E quest'anima deve restare intatta». Puntualizzazione non casuale. In autunno scade il contratto del Caffè Galleria. Al Savini e al Camparino è stato concesso il rinnovo senza gara come locali storici. Galli ci spera.
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