Il Tar spedisce un «pacco» di Natale alla giunta Sala. I giudici della quarta sezione si erano riuniti in udienza dieci giorni fa per esaminare otto dei dieci ricorsi presentati dai titolari della «Locanda del gatto rosso» e del ristorante «Salotto» contro il Comune per salvare il posto in Galleria, la sentenza era attesa a fine gennaio o inizio febbraio ma ieri è arrivato il giudizio che mette nei guai Palazzo Marino. I locali hanno ragione su tutta la linea. Si partiva dal primissimo ricorso, quello con cui gli inquilini contestavano la mancata applicazione delibera del 2015 con cui la giunta Pisapia aveva autorizzato il rinnovo automatico sia ai due ricorrenti che al ristorante Savini.
Una delibera mai attuata dopo la consultazione dell'Anac (richiesta da Basilio Rizzo, allora presidente dell'aula) ma neanche ritirata formalmente, in autotutela. Il braccio di ferro tra i ristoranti e il Comune è proseguito in varie puntate con l'arrivo del sindaco Beppe Sala, che non ha accolto la richiesta di inserire almeno il diritto di prelazione per Gatto Rosso e Salotto e ha lanciato una gara vinta dalla società Molino 6-678 e da Lupita's. E sono scattati i nuovi ricorsi, dalla modalità di assegnazione dei punteggi ai vizi di forma in sede di aggiudicazione. Ieri il Tar ha sottolineato che la famosa delibera del 2015 non è stata «mai impugnata nè revocata» in autotutela dall'amministrazione, il dirigente incaricato di attuarla «avrebbe potuto negare il rinnovo solo ad esito di un'istruttoria basata sugli stessi elementi di fatto già valorizzati dalla giunta, che lo avesse convinto a non procedere ad un rinnovo senza prima procedere all'esperimento di una gara pubblica», senza basarsi su «un mero rinvio alla motivazione espressa dall'Anac».
É quindi «affetta da illegittimità» anche la delibera successiva con cui gli spazi sono stati messi a gara, si ripercuote «a cascata su tutti gli atti impugnati con conseguente annullamento, per contagio indotto dagli stessi vizi contenuti nel provvedimento originariamente impugnato» del «provvedimento di gara indetta e di aggiudicazione provvisoria della stessa». Soddisfatti i titolari anche se non considerano la partita chiusa. «É andata bene, sono contento ma anche scosso, vedremo» ammette Andrea Loiacono del Gatto Rosso. Il Comune facilmente farà ricorso al Consiglio di Stato. «Il Tar sana una gestione assurda da parte del Comune, serve un Regolamento per la Galleria» tuona Fabrizio De Pasquale (Fi). C'è già un caso analogo aperto mesi fa, quello presentato dalla gioielleria Leo Pizzo contro il bando lanciato senza diritto di prelazione aggiudicato all'argenteria Del Vallino. E al cono si è aggiunta ora la Feltrinelli che ha l'affitto in scadenza a metà 2018.
A febbraio ha presentato richiesta di rinnovo automatico della convenzione, il Comune ha risposto che procederà con gara (salvaguardando probabilmente la destinazione a libreria) ed è scattato il ricorso. La giunta il 6 dicembre ha quinti votato la costituzione in giudizio. Avanti il prossimo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.