Coronavirus

Il farmacista in trincea col virus: "Così regalo il gel igienizzante"

Giuseppe Piccarreta, reponsabile della farmacia milanese "Smeraldo", dopo aver visto il rincaro in rete del disinfettante per le mani dovuto al contagio in Italia ha detto basta: "Ho detto ai miei clienti di venire con dei contenitori e glieli ho riempiti"

Il farmacista in trincea col virus: "Così regalo il gel igienizzante"

Tutto è iniziato nella mattinata di venerdì, quando le analisi su un primo paziente italiano ricoverato in ospedale mostravano che era risultato positivo al coronavirus. Si trattava di un ragazzo di 40 anni, residente a Codogno, un paese di 15mila abitanti in provincia di Lodi. Ma di lì a poche ore, la conta di altri casi, tra la Lombardia e il Veneto, hanno iniziato ad allarmare tutto il Paese. Prima, gli assalti (ingiustificati) ai supermercati di diverse città del nord, poi la corsa all'acquisto di mascherine e gel igienizzanti per le mani. I cui prezzi, però, sono aumentati, soprattutto in rete.

A Milano, però, c'è chi non ha accettato questo rincaro e ha preso la decisione di creare in laboratorio il liquido disinfettante, per poi regalarlo ai propri clienti. Giuseppe Piccarreta, responsabile della farmacia "Smeraldo", in viale Monte Grappa, zona centrale del capoluogo lombardo, ha preparato il composto nel suo negozio e lo ha dispensato gratuitamente ai clienti: "Dopo aver visto quattro confezioni di Amuchina a 129 euro ho pensato: 'La preparo e la regalo'. Questo è stato il senso del mio gesto: in una situazione d'emergenza cerco di fare la mia parte".

Dottor Piccarreta, com'è nata l'idea di regalare il prodotto?

"L'iniziativa era rivolta ai nostri clienti possessori della card della farmacia, cioè quelli con cui abbiamo più stretto contatto perché si rivolgono sempre a noi. L'intento era agevolare soprattutto loro. Poi la cosa ha preso un'altra piega".

Cioè?

"Alcune persone hanno saputo dell'iniziativa tramite alcuni amici, poi la notizia si è diffusa su internet e noi, fino a che abbiamo potuto, abbiamo accontentato tutti"

Chiunque ve lo chiedesse, quindi?

"Più o meno chiunque sì, perché non abbiamo voluto rifiutarelo a nessuno. Naturalmente si tratta di una produzione di laboratorio, quindi subito noi ne siamo riusciti a produrre un centinaio di pezzi".

Poi sono finiti i flaconi. Che cosa avete fatto?

"Abbiamo chiesto ai clienti di presentarsi in farmacia muniti del loro contenitore, perché in quel momento li avevo terminati. Poi li ho lavati, sterilizzati e li abbiamo riempiti"

Negli ultimi giorni, sono circolate alcune ricette in rete per fare questi prodotti da soli, anche a casa. Lei, da addetto ai lavori, ritiene possibile realizzare questi composti in autonomia, senza una adeguata preparazione?

"Detto onestamente, io non ho avuto tempo di seguire questi suggerimenti di preparati fatti in casa. Ma, al di là di tutto, io sconsiglio di mettersi a fare cose per cui non si è preparati. Non so di che formule si tratti, però sì, è meglio evitare".

In questi anni, da farmacista, le è mai capitato di assistere a situazioni simili a questa, dove anche la percezione del pericolo è risultata tanto allarmante?

"Di questo tipo e di questa portata no. Però, di emergenze, ne ho sentite diverse. Posso citarle iniziative di miei colleghi in altre province, quando ci sono stati terremoti o calamità naturali. Ecco, loro si sono sempre spesi per la popolazione, anche in maniera gratuita, portando il nostro servizio e, talvolta, rimettendoci anche. La mia offerta è stata fatta al mio bacino, alla mia clientela perché ho visto su internet a quanto vendevano il prodotto dell'industria, cioè il prodotto finito. E questo mi ha dato fastidio"

Come mai?

"Anche perché interent è il canale che, da qualche anno, ci sta 'facendo la guerra' sui prezzi in altri sensi. Spesso noi non riusciamo a competere perché la rete non ha le spese di un'attività su strada come la nostra, con professionisti a disposizione del pubblico, dove si dispensano consigli gratuiti".

I clienti che reazione hanno avuto quando hanno saputo che avrebbe regalato il gel?

"Mi hanno scritto e mi hanno detto grazie. Sono arrivati con dei barattoli da riempire (come da nostra richiesta) e, come le dicevo, abbiamo lavato e sterilizzato il tutto prima che fossero riempiti. Certo, a chi è venuto con un bidone da due litri ho dovuto dire che ne potevo dare soltanto 80 ml, per poterlo fornire a tutti, perché altrimenti altre persone sarebbero rimaste senza (ride, ndr)".

Ecco, voi, per esigenza avete chiesto ai clienti di portare contenitori personali. Pensate che, in futuro, una scelta di questo tipo possa essere anche una buona idea in termini di eco-sostenibilità?

"Allora, dal punto di vista ecologico, ambientale e per preservare l'ambiente, questo sarebbe un mio desiderio e io lo faccio con altri prodotti, dove è possibile la dispensazione con il dispender a riempimento. Lo faccio con un eco-detersivo per lavatrice: i clienti vengono e io riempio i loro barattoli. Questo per evitare il consumo della plastica (anche noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare un contributo). Per quanto riguarda le preparazioni galeniche farmaceutiche, ci sono delle norme di buona preparazione e quindi la dispensazione è vietata. Anzi, spero che si siano tappati le orecchie: i Nas potrebbero storcere il naso per una cosa del genere".

Teme che qualcuno possa intervenire?

"Mi preoccupo e non appena ci saranno di nuovo disponibili i contenitori, per il gel utilizzerò di nuovo i nostri barattoli. Però, spero che la gente abbia un po' di buon senso e comprenda l'emergenza. Se poi c'è qualcuno che ci vuole marciare su questo, non so cosa farci. Mi prederò le mie responsabilità (sorride, ndr)".

Ha un esercizio pubblico ed è un farmacista. A Milano, la situazione sta lentamente tornando alla normalità, secondo lei?

"Detto che io sono in farmacia dalla mattina alla sera e, quindi, difficilmente riesco a mettere fuori il naso, anche perché noi facciamo orario continuato, mi pare che fuori ci sia ancora una situazione da città a Ferragosto, cioè ancora deserta. Noi lavoriamo in una zona centrale della città e se magari i pochi residenti partono perché le scuole sono chiuse, mediamente, comunque c'è poca gente in giro. Mancano sicuramente i turisti che la avrebbero affollata in una situazione di normalità. Ma a me pare che le persone stiano comunque reagendo nella maniera più corretta".

In che senso?

"In una situazione di stress mi sembrano comunque abbastanza tutti tranquilli. Certo chiedono informazioni, anche se quelle, di certo non mancano. Anzi, ce ne sono di continuo".

È soddisfatto della sua scelta di dispensare gel gratuito?

"Sì, soprattutto se sono riuscito a dare un segnale di presenza sul territorio. Per me, la categoria è la cosa più importante: io, come tanti altri, faccio una vita di presenza capillare. Spesso, però, ci sentiamo un po' dimenticati da qualcuno.

Capita che non ci venga data la giusta importanza, a noi che siamo, di frequente, il primo fronte al quale si rivolgono i cittadini, ancora con più semplicità rispetto al medico o ad altri presidi".

reazione creativa

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